Trovata a Torreglia la base dei predoni

TORREGLIA. Scelgono una zona, ci restano un mese, razziano case e aziende e alla fine scompaiono nel nulla. Sono vere bande, sono i predoni che imperversano in città e provincia. Avevano fatto base a Torreglia, sono stati arrestati dai poliziotti della squadra mobile. Dopo aver circondato la casa, dopo averli seguiti anche all’interno di una canaletta ghiacciata, gli agenti della questura di Padova hanno fermato quattro banditi. Ladri di professione, appunto.
Il blitz. Dopo due mesi d’indagine, dopo le verifiche partite in seguito al furto di una Volkswagen Passat in un concessionario di Monselice, la polizia era riuscita a identificare alcuni membri della banda grazie alle riprese delle telecamere ai valichi di frontiera. Così sono arrivati a Costel Podaru, 22 anni, rumeno, titolare del contratto d’affitto della casa che si trova in via Facciolati 12 a Torreglia. Ma dopo il furto della vettura station wagon a Monselice e dopo una serie di razzie commesse in provincia, della banda s’è persa ogni traccia e anche la casa è rimasta vuota per quasi due mesi. Giovedì pomeriggio però sono tornati in cinque. I poliziotti della squadra mobile di Padova e Gorizia, avuta la notizia, hanno circondato l’edificio ma nel momento in cui hanno chiesto di entrare i cinque membri della banda si sono lanciati da una finestra al secondo piano. Hanno scavalcato la recinzione e si sono buttati nella canaletta ghiacciata dietro l’edificio. Gli agenti coordinati dal vice questore aggiunto Marco Calì non ci hanno pensato un attimo e si sono lanciati all’inseguimento. Ne hanno bloccati quattro, uno è riuscito a fuggire.
Due arresti, due denunce. In manette sono finiti Costel Podaru 22 anni e George Adrian Mardare 23 anni, entrambi colpiti da ordinanze di custodia cautelare per i furti commessi tra Brescia e Gorizia. S.I., 23 anni e il coetaneo P.C. sono stati semplicemente denunciati per resistenza a pubblico ufficiale, per aver tentato di fuggire alla cattura. Gli investigatori della polizia hanno cercato di ricostruire anche il ruolino di marcia tenuto dalla banda nella nostra provincia.
I furti. C’è traccia dei due arrestati nel raid messo a segno il 12 novembre scorso alla Maglieria G.C.P. di Veggiano, al negozio United Sport Equipment di Abano, al Trony di Albignasego, in un’abitazione di Cinto Caomaggiore (Venezia) e in una di Padova. Case, negozi, aziende: l’obiettivo è indifferente per queste bande di ladri. L’importante è arraffare: soldi, merce, vestiti, cibo. Nelle intercettazioni telefoniche della Procura di Gorizia ci sono anche le conversazioni durante le quali i membri della banda parlano degli obiettivi e descrivono le caratteristiche dei singoli. C’è chi si distingue per le qualità dimostrate dal punto di vista logistico, chi è veloce a correre e quindi riesce a scappare meglio degli altri, chi invece è abile nello scasso di porte e finestre. Ma mentre nella maggior parte dei casi si parla di “soliti ignoti”, stavolta i predoni che arrivano, colpiscono e se ne vanno hanno nomi, cognomi e soprattutto una base logistica immersa nel verde dei Colli Euganei.
@enricoferro1
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