Truffa a due anziani scatta l’indagine per usura

Ci sarà un’indagine, con l’ipotesi di reato di usura, nei confronti dei legali rappresentanti della Multifin srl, società finanziaria che è finita anche nel mirino de Le Iene in una puntata andata in onda proprio l’altra sera. Lo ha deciso ieri il giudice bellunese Domenico Riposati, che ha emesso la sentenza nei confronti di un padovano, Mattia Griggio (difensore d’ufficio Mariangela Sommacal), accusato di appropriazione indebita ai danni di due pensionati bellunesi, capo di imputazione riqualificato in truffa proprio dal giudice. Per conto della sede di Padova della Multifin, Griggio ha truffato due pensionati bellunesi che avevano chiesto un prestito per far fronte ad alcune spese sanitarie.
Il fatto risale al 2009, quando la coppia decise di rivolgersi alla finanziaria dopo aver visto una tele promozione su una rete regionale nell’ambito di un programma chiamato Credit One. La pubblicità prometteva tassi molto vantaggiosi e i due presero contatto direttamente con Griggio al quale chiesero un finanziamento di 18 mila euro e ne ottennero 10 mila.
L’imputato arrivò a Belluno, incontrò la coppia e in maniera piuttosto frettolosa ottenne la firma su un contratto. Dopo alcune sollecitazioni, l’uomo tornò in città con due assegni da 5 mila euro l’uno ma chiese 1.780 euro per l’assicurazione sul prestito. Gli assegni furono versati nel conto Unicredit e dopo qualche ora l’impiegata della banca chiamò la coppia per verificare che fosse tutto a posto. I due raccontarono della somma chiesta per l’assicurazione e l’impiegata li informò che non era dovuta, in quanto già compresa nel finanziamento, come previsto da contratto. Successivamente i due decisero di sporgere querela per appropriazione indebita e ieri si è svolta l’ultima udienza del processo.
A ravvisare una situazione più grave di quella ipotizzata è stato il giudice, che ha modificato l’accusa e ha trasmesso gli atti alla procura con l’ipotesi di usura, relativamente ai legali rappresentanti della Multifin. Griggio, che ora è irreperibile, è stato condannato a nove mesi, più 600 euro di multa, con sospensione condizionale della pena a patto che risarcisca il danno materiale e morale subito dalla coppia e quantificato in 6.680 euro.
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