Truffa agli avvocati Contatti serrati fra Locatelli e Costa

Il presidente dell’Ordine e il presidente di Cariveneto: ancora senza nome i titolari dei conti finiti all’estero
Di Carlo Bellotto
TOSATTO - CDQ1. TOMMASO TOMMASI TOSATTO - CDQ1
TOSATTO - CDQ1. TOMMASO TOMMASI TOSATTO - CDQ1

Linea telefonica bollente tra il presidente dell’Ordine degli Avvocati, Lorenzo Locatelli e il presidente della Cassa di Risparmio del Veneto, Giovanni Costa. I due si stanno sentendo più volte al giorno (l’ultima ieri mattina) nella “massima collaborazione”. La banca sta portando a termine tutte le azioni possibile sul piano internazionale per cercare di far luce e riportare sul conto i soldi rubati dal conto dell’Ordine, grazie ad un hacker, esperto di home banking. Dalla Cassa di Risparmio emerge che fino a ieri non sono ancora stati individuati gli intestatari dei conti e ovviamente, garantiscono, nemmeno dell’autore del furto. Non si esclude e purtroppo pare molto possibile che dal conto olandese il denaro sottratto al ricco saldo del conto dei legali padovani (oltre 400.000 euro) sia a sua volta stato bonificato verso conti di paesi dove recuperarlo è praticamente impossibile. Agli avvocati quindi, non resta che attendere. Un ruolo, forse, che non gli appartiene. Ma in questo caso le vittime son loro e quindi hanno poco da scegliere. La Cassa di Risparmio per ora non si sbilancia e resta alla finestra, nell’attesa di capire se il cliente possa o meno avere delle responsabilità in quanto successo. I tre bonifici bancari incriminati, sono avvenuti, non si sa da dove, tra il 20 e il 22 maggio scorsi. Un quarto bonifico è stato bloccato in tempo e quindi i soldi sono salvi: era superiore ai 90 mila euro. La tesoriera dell’Ordine è l’avvocato Carla Secchieri, è lei che aveva in uso i codici per poter operare, anche dal proprio computer sul conto on line. Grazie ad una password che solo lei conosceva e che non aveva scritto - così ha garantito - da nessuna parte. All’Ordine la chiavetta elettronica che cambia i codici di sicurezza molto velocemente e garantisce quindi una sicurezza più elevata, pare fosse arrivata il 14 maggio ma non era ancora stata attivata. Si continuava ad operare con le password vecchie, ma non è stato un comportamento scorretto del cliente, visto che si era ampiamente all’interno dei 90 giorni previsti dal regolamento della Cariparo, dati al cliente per aggiornarsi.

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