Truffe online occhio alla falsa tassa dalla Costa d’Avorio

Pubblica un annuncio sul sito subito.it per vendere il suo camper. Immediata la risposta di una sedicente Ornella Montaldo con un indirizzo di posta elettronica gmail: Massimo A., padovano, è...

Pubblica un annuncio sul sito subito.it per vendere il suo camper. Immediata la risposta di una sedicente Ornella Montaldo con un indirizzo di posta elettronica gmail: Massimo A., padovano, è convinto che la signora sia davvero interessata. Poi sorge il dubbio quando l’indomani la donna risponde con un messaggio che risulta tradotto in italiano (e male) da un software proveniente dalla Costa d’Avorio. E non è un caso: ora va di moda la truffa con bonifico dalla Costa d’Avorio. Si richiede il pagamento di una tassa locale pari a una percentuale del valore dell’operazione, confermando il tutto con (falsa) documentazione firmata da funzionari statali. Tassa chiamata Uemoa indispensabile – a sentire chi la propone – per procedere con il pagamento: peccato che non esista. Massimo A. lascia subito perdere appena s’accorge che i truffatori sono dietro l’angolo. «Un altro tentativo di truffa mi è capitato cercando in rete un cucciolo di beagle» racconta, «Avevo trovato un cane di 3 mesi con pedigree e gratis perché il proprietario doveva cambiare lavoro… Alla fine scopro che il cane si trova a 1000 Km da Padova e che avrei dovuto anticipare le spese del treno per portarmelo a casa». Era già capitato ad altrui: tutti truffati.

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