«Turni spezzati, orari lunghi, coincidenze difficili»

Sabato, ore 11, piazzale stazione, cuore intermodale dei mezzi pubblici del servizio urbano e sub-urbano di BusItalia Veneto. Dopo la proclamazione dello sciopero, indetto da Cgil, Cisl, Uil e Cisal,...
TOME' - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - NUOVI ORARI AUTOBUS, STAZIONE
TOME' - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - NUOVI ORARI AUTOBUS, STAZIONE

Sabato, ore 11, piazzale stazione, cuore intermodale dei mezzi pubblici del servizio urbano e sub-urbano di BusItalia Veneto. Dopo la proclamazione dello sciopero, indetto da Cgil, Cisl, Uil e Cisal, ma non da Sls ed Adl/Cobas, per il prossimo 30 gennaio, dalle 16 alle 20, gli autisti mostrano il “foglio macchina” su cui è scritto, giorno per giorno, il turno di lavoro. Tra loro c’è Loris Savioli: «Alle 7.05 vado in deposito in via Rismondo per iniziare a guidare un bus della linea16 (Stazione- Rio di Ponte San Nicolò)», spiega l’autista, «Lavoro fino alle 8.25 e, poi, ho la pausa fino alle 11.37, quando, in viale Codalunga, vado a guidare un bus della linea 22 (Mandria-Arcella-Torre) fino alle 17. In pratica dieci ore di nastro orario. In passato turni simili non si sono mai visti, servono orari più umani e meno pesanti». Un altro autista, che intende restare anonimo, mostra a sua volta il suo turno: «Dalle 6.30 alle 8.10 ho guidato sulla linea 22. Dalle 10.17 alle 15 sono stato messo su un’altra linea. Chi è stato a regalarmi questo bel turno, che non mi permette di andare a pranzo?». Un altro autoferrotranviere, che si vanta di non avere più rinnovato la tessera a un sindacato confederale, racconta con rabbia il turno di ieri. «Ieri il mio spezzato era dalle 6.05 alle 15.33. Ho guidato prima il 3 (Ferrovia-Lion di Albignasego) e dopo anche un bus della linea per Abano. Si stava meglio ai tempi di Aps Holding».

Ma non tutti si lamentano. «Oggi sono di turno sulla linea 14», spiega un giovane autista, «Il sabato è quasi sempre un giorno tranquillo. Sto lavorando in condizioni normalissime. Dopo quasi sette ore di lavoro continuativo me ne posso tornare a casa senza problemi».

Ma gli scontenti restano la maggioranza. «Ancora oggi, dopo tutte le nostre proteste, saltano molti cambi», sottolinea Fulvio Di Bernardo. «Spesso molti miei colleghi sono costretti a diventare atleti per non arrivare tardi al cambio, che, in genere, viene effettuato in stazione, viale Codalunga oppure in via Giotto. Nei festivi, poi, perché non viene assegnato il tempo per la pausa mensa? No. Non ci siamo ancora. I turni non possono e non devono restare quelli in vigore attualmente».

Nel frattempo BusItalia chiarisce la sua posizione: «Abbiamo rifiutato la proposta dei delegati e del sindacati di categoria perché non è possibile, tecnicamente, ripristinare la turnazione che c’era prima», osserva il presidente Ludovico Mazzarolli, «Come si fa a tornare ai turni di prima quando sono state introdotte nuove linee, ad esempio il 14 e sono stati modificati alcuni percorsi?»

Felice Paduano

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