Tutta Concadalbero stretta alla famiglia di Vladimiro Peretto

Incredulità per la tragica fatalità costata la vita al 50enne Rientrata dall’estero per le esequie la figlia Bianca Soledad
Di Nicola Stievano
POLETTO VLADIMIRO PERETTO
POLETTO VLADIMIRO PERETTO

CORREZZOLA. Senza parole. La piccola comunità di Concadalbero è incredula di fronte alla notizia della morte di Pier Vladimiro Peretto, 50 anni, falciato da un furgone a Jesolo per una tragica fatalità. I funerali non sono ancora stati fissati, potrebbero essere celebrati sabato nella chiesa della frazione, sul cui sagrato si affaccia la casa della famiglia Peretto, a una manciata di metri. Annichiliti dal dolore gli anziani genitori Antonio e Maria, circondati dall’affetto dei familiari e degli amici.

«Siamo tutti sconvolti» afferma una parente, «non siamo in grado di dire nulla di più, se non che Vladimiro era una brava persona, benvoluto da tutti. Si è trovato nel posto sbagliato e nel momento sbagliato per una tragica fatalità. Ci è crollato il mondo addosso, i genitori sono molto scossi». Altro non vuole aggiungere la parente del cinquantenne che lunedì all’alba è stato coinvolto nello scontro fra un furgone e un’automobile mentre stava uscendo da un locale al Lido di Jesolo.

Ieri sera è rientrata in Italia la figlia Bianca Soledad, 25 anni, all’estero per lavoro, cresciuta con la madre in Spagna dopo la separazione dei genitori, oltre una ventina d’anni fa. Sarà lei insieme ai nonni a definire i dettagli dell’ultimo addio a Vladimiro, dalla scelta della foto alle pratiche per la sepoltura. La giovane si fermava quasi tutte le estati per alcune settimane a Concadalbero, ricordano i vicini, per trascorrere un po’ di tempo con il padre e con i nonni. Vladimiro in passato aveva lavorato come operaio in una ditta del posto ma ora stava cercando una nuova occupazione. Intanto dava una mano ai genitori nel negozio di alimentari in piazza a Concadalbero, fino a qualche anno fa anche panificio.

Ieri la notizia ha fatto velocemente il giro della piccola frazione dove tutti si conoscono e dove tutti frequentano il negozio dei genitori. «Vladimiro era una persona tranquilla» racconta uno degli amici, «lo si vedeva spesso in paese, in negozio come in bar. Non posso credere che sia stato ucciso in quel modo, all’apparenza così banale. Siamo tutti addolorati per i genitori che hanno perso il loro unico figlio. Purtroppo la loro vita non sarà più la stessa». Peretto è stato vittima di un grave incidente stradale al Lido di Jesolo, in via Roma destra, alle 5.20 del mattino. Con tutta probabilità stava uscendo dal parcheggio del Marina Club, a piedi, quando lungo la strada una Mercedes Classe A con a bordo due trentenni friulani si è scontrata con un furgone Fiat Ducato guidato da un ventiquattrenne che stava consegnando il pane per conto di un panificio di Cavallino Treporti. Lo scontro è stato violento e il furgone dopo l’urto ha invaso la carreggiata opposta, travolgendo in pieno Peretto, proprio di fronte al locale. Il cinquantenne di Correzzola è stato scaraventato a terra, privo di vita. Feriti seriamente anche i due friulani in Classe A. La strada, tristemente nota per la sua pericolosità, è rimasta chiusa per ore. Nel primo pomeriggio i genitori di Vladimiro erano già a Jesolo a piangere il proprio figlio.

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