Tutte le donne del presidente

Da Jackie a Marilyn: una vita sentimentale burrascosa tra flirt e scandali
A handout picture provided by Julien's Auctions in Beverly Hills, California, USA, on 29 March 2012 shows a photograph of US actress Marylin Monroe by Romanian-born photographer Andre de Dienes in 1955. ANSA/ANDRE DE DIENES / JULIEN'S AUCTIONS / HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES
A handout picture provided by Julien's Auctions in Beverly Hills, California, USA, on 29 March 2012 shows a photograph of US actress Marylin Monroe by Romanian-born photographer Andre de Dienes in 1955. ANSA/ANDRE DE DIENES / JULIEN'S AUCTIONS / HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

NEW YORK. Insaziabile, infedele, incorreggibile. John Fitzgerald Kennedy ha vissuto una vita sentimentale spericolata, sempre circondato da donne. Tante donne di ogni tipo, età e cultura: dall'iconica, solidissima madre Rose Kennedy, capace di instillare in ognuno dei suoi figli quell’impegno nel servire il Paese, che ha creato “il mito dei Camelot”; alla moglie Jackie, che con il suo allure sofisticato ed europeo incarnò l’icona della First Lady. Passando per amanti, prostitute, giovani stagiste della Casa Bianca, signore dell’alta società americana in odore di commistioni con la mafia. A guidarlo - spiega il biografo Larry Sabato nel libro appena uscito Kennedy Mezzo secolo dopo: la presidenza l'omicidio, l'eredità di JFK - era «un appetito sessuale irrefrenabile». Eppure per il presidente ucciso 50 anni fa il 22 novembre, quella con le donne è stata una relazione complessa: John Kennedy guardava all'altra metà del cielo come un pilastro di forza e sostegno per le sue ambizioni politiche, o come semplici giocattoli per scorribande intime. «Dipendeva dalla donna - ha scritto Sabato - il presidente poteva essere attento e rispettoso delle signore con potere ed influenza politica». Spesso incurante di venire scoperto dalla moglie o dai suoi avversari politici, Kennedy veniva però seguito passo passo nelle sue relazioni extraconiugali non solo dagli agenti del Secret Service, ma dallo stesso direttore dell'Fbi Edgar Hoover, che regolarmente informava il fratello Bobby quando la situazione diveniva troppo rischiosa. Sarebbe stato questo il caso di due torridi “affair” condotti da JFK nel 1961 con Judith Campbell, amante anche del boss mafioso Sam Giancana, e con Ellen Rometsch, una ventisettenne di origine tedesca in odore di essere una spia. La storia con la Campbell - presentata al presidente da Frank Sinatra - fu interrotta bruscamente nel 1962 su consiglio di Bob Kennedy allertato da Hoover. Quella con la Rometsch - secondo i media - finì in modo ancora più clamoroso, con la deportazione della donna in Germania. Si tratta di relazioni secondo gli storici, testimoniate da visite continue negli uffici del presidente in orari notturni e da telefonate di donne alla Casa Bianca. Così come per la relazione con l’addetta stampa di Jackie, Pamela Turner, di soli 23 anni, che sarebbe stata la sua amante per tre anni. E per quella con la stagista 19enne Mimi Beardsley. Tutte invitate a party notturni e svestiti nella piscina del 1800 di Pensylvania Avenue. «Erano comportamenti pericolosissimi - ha scritto Sabato - che avrebbero potuto mettere a rischio non solo la famiglia Kennedy e la sua presidenza, ma il Paese». Curiosamente la relazione più spettegolata ma ancora non provata è proprio quella con Marilyn Monroe, morta per overdose di farmaci nel 1962. E Jackie? Secondo decine di testimonianze la First Lady sapeva e acconsentiva in silenzio.

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