Tutti all’asciutto, ma a Cavino l’emergenza è durata di più

SAN GIORGIO DELLE PERTICHE. L’ultima frazione a liberarsi dall’acqua venuta giù con il diluvio di domenica pomeriggio è stata Cavino. In via Giovanni da Cavino e nelle altre strade del paese, il...

SAN GIORGIO DELLE PERTICHE. L’ultima frazione a liberarsi dall’acqua venuta giù con il diluvio di domenica pomeriggio è stata Cavino. In via Giovanni da Cavino e nelle altre strade del paese, il deflusso è stato molto lento e solo verso le 21 di lunedì la situazione è tornata alla normalità. Strade totalmente ripristinate anche a Campodarsego, dove ieri è toccato ai privati rimboccarsi le maniche. «Noi abbiamo reso accessibile la viabilità liberando le strade da alberi e rami caduti dai giardini privati», osserva il sindaco Mirko Patron. «Spetta ora ai proprietari far sistemare i loro alberi, cosa che hanno già cominciato a fare di primo mattino. Quanto alle strade regionali 307 e 308 ci siamo fatti carico dell’emergenza liberando la carreggiata e mettendo a bordo strada i tronchi e i rami caduti perché il giorno dopo venissero rimossi da Veneto Strade». Ieri mattina gli operai della società della Regione hanno fatto un ripulisti sulle due arterie tagliando i rami degli alberi piegati che incombevano sulla strada, pronti a cadere al primo soffio di vento.

A Bosco del Vescovo, dove un albero si era abbattuto sui fili Enel, la corrente è tornata a mezzanotte permettendo così di riaprire il sottopasso di via Piovetta. Grossi danni li hanno riportati la pasticceria e la banca di via Roma, dove la bufera ha spaccato il plexiglass della copertura dell’ingresso. Il vento ha anche scoperchiato il baretto della parrocchia di Campodarsego approntato per la sagra. A Loreggia ieri pomeriggio risultava chiuso il sotto passo di via degli Angeli: Veneto Strade non aveva ancora provveduto a ripulirlo nonostante la chiamata mattutina del Comune. Strade asciutte anche a Santa Giustina in Colle, dove il consigliere Giulio Centenaro sollecita il sindaco Paolo Gallo a «mappare il territorio comunale individuando le zone critiche dal punto di vista idraulico, poi con gli enti preposti trovare soluzioni e programmare interventi».(g.a.)

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