Tutti in fila per le auto importate ma i concessionari sono spariti

In via Bezzecca le vittime di una sospetta truffa davanti ad Auto Più che vendeva le macchine on line «Versato acconto e saldo, ma qui non c’è nessuno. Ora denunciamo». Il cartello: «Siamo in Germania»

PADOVA. C’è chi ha pagato con un assegno un anticipo di 9 mila euro per un’Audi Q5, chi ha fatto un bonifico di 13 mila euro come prima rata di una Bmw che gli sarebbe costata a breve 30 mila euro, chi - e sono tanti - ha versato 17.800 euro per una Kia Sportage. Ciò che accomuna tutte queste persone, e chissà quante altre ancora, è che nessuno ha potuto ritirare la nuova automobile. Non solo. I tre concessionari sono letteralmente spariti nel nulla. Irreperibili a tutti i numeri di cellulare da almeno una settimana. E a chi è riuscito a sentirli pochi giorni prima hanno detto di essere in Germania per l’acquisto di nuove automobili, poi più nulla.



Ieri pomeriggio davanti al concessionario Auto Più di via Bezzecca era un via vai di persone che arrivavano di fronte alle vetrine del negozio ormai vuoto, se non per la presenza della famosa Kia Sportage. «Non mi rispondono al telefono. Mio marito mi ha chiesto di passare perché ha acquistato un’auto da loro», racconta una donna, che prende il telefono, compone il numero del marito e chiede indicazioni sul da farsi. Sulla porta della rivendita di Auto Più c’è un cartello: “Si avvisano i signori clienti che siamo all’estero per acquisto auto. Per qualsiasi informazione rivolgersi al numero...”. Peccato che il telefono sia sempre staccato.



Poco dopo la donna arrivano anche padre e figlio di Monselice. Ispezionano tutti i lati del concessionario proprio all’angolo tra la rotonda e via Bezzecca: «Non riusciamo più a rintracciare i proprietari». Sono loro che hanno già pagato 13 mila euro per una Bmw. Neanche cinque minuti e arriva un altro uomo: «Non ditemi che siete qui per lo stesso motivo? Non ho parole». Lui ha già pagato il 20% di un’Audi Q5 e ha paura che quei soldi non li rivedrà più. E così per tutto il pomeriggio.

Auto fantasma, beffati 70 acquirenti


La gente arriva davanti al concessionario, si rende conto che è stato completamente svuotato, fa qualche giro attorno allo stabile, al massimo entra nel negozio di biciclette vicino per chiedere informazioni, prima di rendersi conto che questa si configura come una truffa e che non resta che sporgere denuncia. «Mi hanno chiamato da tutta Italia per chiedermi informazioni su questo concessionario», dice il biciclettaio della via. «Non li vedo da una settimana. Erano qua da dicembre, non so altro». Sì perché Auto Più aveva le proprie automobili sul sito di Auto Scout. «Erano 54 fino a dieci giorni fa. Ora le hanno tolte tutte», si arrabbia Luca Amaroli, bolognese. Insieme al figlio Claudio è uno degli acquirenti della Kia Sportage che si trova tuttora in vetrina. «Siamo andati a vedere l’automobile, ci è piaciuta e l’abbiamo presa», racconta. «Prima abbiamo versato un acconto di 4 mila euro, poi altri 13.800 euro. Dovevano consegnarcela qualche giorno fa ma sono spariti. Domani (oggi ndr) faremo denuncia».

E a riguardo su Facebook in queste ore sta girando il post di una donna, anche lei ingannata dal concessionario. «Io, con altre 70 persone, siamo state vittime di una truffa», dice. «La concessionaria Auto Più di Padova vendeva on line macchine importate dalla Germania con prezzi favorevoli. I venditori chiedevano un acconto per il trasporto del mezzo in Italia e il saldo nel momento della “presunta” immatricolazione. Dopo il saldo della vettura la scomparsa». Insomma pare che in molti siano nella stessa barca. «I prezzi erano vantaggiosi ma non più di altre rivendite», spiegano padre e figlio dell’Audi, prima di dirigersi verso la caserma dei carabinieri. «Chi avrebbe mai potuto pensare a una cosa del genere?».
 

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