Ubriaco in chiesa, interviene la polizia
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Domenica mattina un camerunense di 33 anni ha cercato rifugio nella chiesa del Sacro Cuore per smaltire la sbornia. Il parroco, don Vittorio Gobbin, ha chiamato il 113 spaventato dai lamenti del giovane e preoccupato che il migrante potesse avere un infarto in corso. L’immigrato, alla vista degli agenti, ha reagito malamente lasciandosi andare ad imprecazioni e offese, ma don Vittorio difende «quella povera anima che aveva solo bisogno di aiuto», nonostante le proteste e la visibile paura delle signore che sono entrate in chiesa con lui. L’uomo è stato subito allontanato dai poliziotti e la giornata liturgica ha seguito tranquillamente il suo corso.
Il fatto è accaduto intorno alle 7.30. A quell’ora don Vittorio, classe 1937, corazza e scoglio della parrocchia del Sacro Cuore, apre le porte della chiesa per la prima funzione del mattino, la messa delle 8. I primi fedeli di solito entrano con il religioso. Così domenica scorsa: alcune donne sono entrate con don Vittorio e con loro si è fatto strada anche il giovane africano. Il trentatreenne si è diretto sugli ultimi banchi della navata centrale distendendosi come fossero la sua branda. Cercava di addormentarsi ma continuava a lamentarsi.
«Non è accaduto niente, proprio niente – ripete don Vittorio – Non esagerate, non è stato un fatto degno di nota. Il povero ragazzo aveva alzato il gomito, si vedeva (e sentiva) che aveva bevuto troppo. Solo che continuava a lamentare un forte dolore allo stomaco e in mezzo al petto. Ho avuto paura potesse avere un infarto, così ho preso il cellulare ed ho telefonato il 113 perché è stato il primo numero che mi è venuto in mente: non riuscivo a convincerlo a seguirmi fuori dalla chiesa e le signore che intanto entravano per prendere posto erano visibilmente scosse dalla scena. Tuttavia il ragazzo, all’arrivo degli agenti e al loro invito a seguirli, è andato subito via con loro».
Anche se dimenandosi e con qualche imprecazione di troppo. Registrata dalla direttrice della scuola materna del Sacro Cuore, proprio di fianco all’entrata della chiesa. «Ho sentito urlare – riferisce suor Milena – e ho visto la volante della polizia davanti la chiesa. Subito dopo due agenti portavano via un giovanotto di colore. Il povero gridava che era un’ingiustizia, che non aveva fatto nulla di male e non si capacitava che per così poco, ma non so di cosa parlasse, avevano chiamato le forze dell’ordine. Mi ha fatto tanta tenerezza. Non conosco le ragioni che hanno spinto don Vittorio a chiamare la polizia, ma conosco il parroco del Sacro Cuore e so che è un bravo sacerdote. Purtroppo è capitato anche a me l'ingrato compito di chiamare la polizia quando ho adocchiato presenze sospette davanti la scuola: ho la responsabilità di bambini molto piccoli ed è mio dovere proteggerli, anche se le minacce a prima vista sono solo ipotetiche».
Elvira Scigliano
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