Uccise e bruciò una prostituta, ergastolo ridotto a 20 anni

MONSELICE. Dall’ergastolo a “soli” 20 anni. È davvero rilevante lo sconto di pena che la Corte d’Appello (giudice Daniela Perdibon) ha deciso per Simone Maistrello. Il gup Sonia Bello aveva inflitto...

MONSELICE. Dall’ergastolo a “soli” 20 anni. È davvero rilevante lo sconto di pena che la Corte d’Appello (giudice Daniela Perdibon) ha deciso per Simone Maistrello. Il gup Sonia Bello aveva inflitto in primo grado il massimo della pena al trentaseienne, originario di Carceri, reo-confesso dell’omicidio di Iulsa Sousa Moreira, la prostituta brasiliana trentacinquenne trovata semicarbonizzata in un appartamento a Monselice, in via Valli 3/d, il 18 gennaio 2011. In tribunale a Padova il pm Maria D’Arpa aveva chiesto 10 anni di reclusione e cinque anni di libertà vigilata. L’accusa resta omicidio volontario aggravato dalla crudeltà oltre a rapina. Davanti al Gup il difensore di Maistrello, l’avvocato Zuleica Gregianin aveva chiesto la derubricazione del reato in rapina e in morte come conseguenza di un altro delitto: una prospettazione che è stata bocciata. Ma ora la pena è tornata più mite, come chiedeva il legale. È la mattina del 18 gennaio di due anni fa quando viene scoperto il delitto nel piccolo alloggio, il cui contratto di locazione è intestato a una collega della vittima, pure brasiliana, residente a Voghera con il marito. Il cadavere è quasi irriconoscibile: è l’autopsia a chiarire che la donna è stata uccisa con 35 coltellate, di cui otto letali. L’aggressione risale al giorno precedente, probabilmente è avvenuta fra le 11 e le 12, mentre la donna riceveva un cliente. Si esaminano i tabulati telefonici e vengono identificati tutti i clienti degli ultimi giorni. Soltanto uno fra loro non è rintracciabile: si tratta di Simone Maistrello, scovato dai carabinieri quattro giorni più tardi in un albergo di Montagnana. Ammette l’assassinio: «Volevo i suoi soldi e l’ho uccisa». Farà pure ritrovare i suoi indumenti sporchi di sangue e l’arma del delitto, un coltello. Nel 2031 potrebbe essere un uomo libero. Anzi, con gli sconti di pena, qualche anno prima.

Carlo Bellotto

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