Ucciso dalle Ss al Santo seminario su padre Cortese

«Nell’autunno del ’44 ero prigioniera...Per l’interrogatorio mi portarono nel palazzo delle SS (a Trieste in piazza Oberdan)... Eravamo in 4... nell’attesa ci condussero nello scantinato dove si...

«Nell’autunno del ’44 ero prigioniera...Per l’interrogatorio mi portarono nel palazzo delle SS (a Trieste in piazza Oberdan)... Eravamo in 4... nell’attesa ci condussero nello scantinato dove si trovavano tre celle. Ho scoperto che c’era padre Cortese. La voce che ci perveniva da quel buco era un filo, pieno di sofferenza. Era sottoposto a torture giornaliere, disse. Si capiva che era molto provato, quasi allo stremo. Una settimana dopo fui informata che padre Cortese era morto sotto tortura senza che fossero riusciti a fargli dire i nomi dei suoi collaboratori». La testimonianza è di Adele Lapanje Dainese a padre Fulgezio Campello, tra i collaboratori più vicini di padre Placido Cortese, frate del convento della Basilica del Santo, per sette anni direttore del Messaggero di Sant’Antonio. La sua colpa? Una “resistenza civile” che si tradusse nell’organizzare la fuga di ebrei e di "ex" prigionieri inglesi e americani in balìa dei rastrellamenti. Quest’anno ricorre il 70° anniversario della sua morte e i “fratelli” lo ricordano. Anzi, del suo assassinio da parte dei nazisti. Era l’8 ottobre 1944 quando fu sequestrato dalla Gestapo davanti alla Basilica, inghiottito da un’auto che lo trasferì nel bunker triestino delle Ss dove, un paio di settimane più tardi, morirà e sarà bruciato nella Risiera di San Sabba. Sabato prossimo la sua figura sarà commemorata nell’ambito di un seminario, aperto a tutti, previsto nella sala dello Studio Teologico (in Basilica) con inizio alle ore 16 dal titolo “Padre Placido Cortese, servo di Dio». Introdurranno il rettore della Basilica del Santo, padre Enzo Poiana, e il ministro provinciale, padre Giovanni Voltan; seguirà la presentazione di alcune pubblicazioni con un intervento di Ivo Jevnikar, giornalista della sede Rai di Trieste. Sono poi previste testimonianze su padre Cortese, mentre dell’iter della causa di beatificazione parlerà padre Angelo Paleri, postulatore generale dei Frati minori conventuali; al termine una pièce teatrale. La giornata si concluderà alle 18 nella Basilica di Sant’Antonio con la messa presieduta dal vescovo emerito di Trieste, monsignor Eugenio Ravignani. Dopo la celebrazione verrà inaugurato il Memoriale dedicato a padre Placido Cortese nel confessionale utilizzato dal “Servo di Dio” per il ministero della Riconciliazione e per coordinare l’attività di assistenza ai perseguitati dal nazismo.

Cristina Genesin

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