Ultras di sinistra pestato da tre skinhead

Il raid in centro durante la festa per la promozione del Padova. Digos, perquisizioni e denunce all’alba. Daspo in arrivo
Di Enrico Ferro
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - FESTEGGIAMENTI CALCIO PADOVA
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Nel bel mezzo dei festeggiamenti per la promozione del Calcio Padova l’hanno riconosciuto in mezzo alla folla festante di piazza delle Erbe e, dopo avergli fatto vedere una foto su Facebook in cui posava accanto a una bandiera di Che Guevara, l’hanno riempito di botte. “Sei tu questo? Sei uno sporco comunista”. E giù pugni, calci e ancora offese (6 giorni di prognosi). I fatti risalgono al 19 aprile scorso e la vittima è un venticinquenne iscritto all’Udu (sindacato degli studenti universitari), vicino alla Cgil e al Partito democratico. Un giovane che ama anche il Calcio Padova. Ed è nella tribuna Fattori che i tre violenti l’avevano visto.

Dopo i dovuti accertamenti, ieri mattina all’alba, gli uomini della Digos hanno fatto tre perquisizioni nelle abitazioni dei tre ultras. Sono tutti appartenenti al movimento Veneto Skinhead. Abitano in provincia e hanno tra i 24 e i 26 anni.

I poliziotti della Questura di Padova hanno sequestrato loro un paio di coltelli, un manganello e un tirapugni. Uno dei tre aveva ancora la foto del ragazzo picchiato con la bandiera di Che Guevara salvata nel telefonino. Due sono già stati coinvolti in scontri da stadio: uno teneva il tirapugni in auto. Nelle loro abitazioni è stato trovato materiale di Veneto Skinhead che testimonia la loro vicinanza al movimento di estrema destra. Ora i tre giovani devono rispondere dei reati di lesioni, violenza privata e minacce. Rischiano anche il Daspo.

Quella sera in piazza delle Erbe non ci pensarono neanche un attimo prima di avventarsi contro quel tifoso considerato troppo “rosso” per tifare il Calcio Padova. Lui era solo, insieme alla fidanzata. E loro erano in tre. Nessun problema neanche di fronte a questo.

«Ho idee di sinistra e amo il Calcio Padova. Voglio solo vivere la mia vita e tifare la mia squadra. Non credo di chiedere troppo», si sfoga il ragazzo picchiato che chiede di rimanere anonimo.

e.ferro@mattinopadova.it

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