Un esame d'italiano per cento immigrati «Domande difficili»

TEST Gli immigrati in fila per sottoporsi alla prova Sotto, Francesco Arnau
TEST Gli immigrati in fila per sottoporsi alla prova Sotto, Francesco Arnau
 
I candidati stranieri alla prova di lingua italiana, il cui superamento è considerato essenziale dal decreto Maroni per ottenere la Carta di Soggiorno (valida per cinque anni), alle scuole Valeri e Petrarca erano 101. Sessantuno nell'istituto di via Montesanto e quaranta nella scuola del centro. Alle 16, 30, se ne sono presentati in tutto 84. Cinquantatré nella prima e trentuno nella seconda.
 Ieri alle 16, davanti al plesso del quartiere Savonarola, candidati in fila per l'identificazione. Coordinano i lavori due funzionari della Prefettura, due presidi (Luise e Vedova), il dirigente dell'istituto comprensivo Vivaldi, Francesco Arnau e le docenti delle commissioni esaminatrici, Daniela Marcolin, Livia Sinibaldi, Maria Rosa Mori e Paola Scapocchin.  Tra gli immigrati anche Elida Halmadi, albanese di 23 anni che lavora in un'impresa di pulizia, la moldava di Chisinau, Zinaida Bors, badante ed una signora incinta di cinque mesi, accompagnata dal marito. I candidati ricevono il testo scritto per i quiz a risposta multipla alle 16.40. In base alle normative, che prevedono testi differenti per il Veneto occidentale e orientale, i candidati hanno un'ora di tempo. All'esterno, in un'auto piccola ed usata, un marocchino operaio in una fabbrica dell'Alta aspetta la moglie insieme alla figlia di 9 anni. «Per la mia famiglia è fondamentale che superi quest'esame, di cui, indubbiamente, si poteva fare anche a meno visto che prima non era previsto dalle leggi sull'immigrazione - sottolinea Said - Speriamo che tutto vada bene. Così il sogno di diventare un giorno cittadino italiano potrà diventare realtà».  Prima delle 18 gli stranieri sono già fuori dalle due aule. «Non è andata male - osserva la moldava Zinaida - Rispondere subito a certe domande non è stato facile. Sarebbe stato più semplice sostenere un colloquio». Stesso concetto espresso da Veronica Potina, una giovane moldava e da due ragazzi del Bangladesh. Un pakistano sui 40 anni, invece, sostiene che l'esame era difficile. Le difficoltà del test, in particolare sul piano della comprensione linguistica, vengono ribadite anche dal preside Arnau e dalle docenti. «La prova non era semplice - afferma il dirigente del Comprensivo Vivaldi - Non c'erano problemi soltanto per quelli che parlano già correntemente l'italiano. In pratica non era un test molto adatto per il livello della conoscenza lingua italiana che in gergo viene chiamato A2. Alcune singole parole (come bacheca, all'altezza di e deviato) non potevano essere decodificate subito».  I risultati saranno resi noti solo dalla prefettura: oggi o domani sul sito dell'Ufficio Territoriale del Governo. Chi sarà bocciato, dovrà sostenere il prossimo test, fissato il 22 marzo. Le altre prove si terranno il 10 maggio, il 28 giugno, il 23 agosto, l'11 ottobre ed il 29 novembre. In attesa oltre mille gli immigrati.

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