Un “Giardino degli angeli” a Schiavonia per i mai nati

Trattative in corso con il Comune  di Monselice e l’ospedale di Schiavonia per realizzare una piccola area cimiteriale, domani a Este convegno sulla famiglia

OSPEDALETTO EUGANEO. Associazione Life, un convegno per domani e soprattutto un progetto per creare nella Bassa padovana un “Giardino degli angeli”. Si conferma attiva l’associazione Life Ospedaletto Euganeo, nata nel 2008 come sezione staccata di Life Padova che opera dal 2000. L’attività principale di Life è di offrire dignitosa sepoltura a tutti quegli “esserini” - questo il termine usato dall’associazione - che cessano di vivere al di sotto delle 20 settimane di concepimento. «Questi, infatti, per normativa nazionale vigente sono destinati a essere smaltiti in un inceneritore perché ritenuti “rifiuti speciali”», spiegano dal gruppo, «Life Padova, sensibile anche al percorso post vita di tante fragili creature, ha avviato convenzioni con gli ospedali di Padova e Piove di Sacco, mentre la nostra associazione sta dialogando con l’ospedale di Schiavonia e il Comune di Monselice al fine di realizzare una piccola area cimiteriale denominata “Giardino degli angeli”».

La Regione Veneto, con la precedente amministrazione, ha riconosciuto la dignità e il valore umano di questi corpicini emanando un decreto in base al quale tutti gli ospedali sono tenuti a dare sepoltura anche a queste vite morte o interrotte prematuramente. «E mentre gli ospedali stanno ancora valutando come attuare tale decreto regionale, nel frattempo buone possibilità si prospettano per l’ospedale di Schiavonia, prossimo a collaborare ancora più ampiamente con la nostra associazione», spiegano da Life. Che puntualizza: «Spesso la finalità dell’associazione è stata fraintesa ed estremizzata, traducendo l’impegno di Life in una posizione più o meno a favore dell’aborto. In questi anni infatti smentiscono tale pregiudizio le richieste accolte da Life sia da mamme che hanno abortito spontaneamente che volontariamente. Non si tratta pertanto di esprimere giudizi a favore di una o l’altra parte, ma di dare invece accoglienza a un dolore che spesso non viene neppure riconosciuto come tale. Si tratta perciò molto semplicemente di dare risposta a un bisogno di una mamma e di un papà che necessitano di un luogo fisico dove piangere e ricordare il loro bambino».

L’iniziativa Life poi, pur maturando in un ambito cattolico e prevedendo generalmente sepolture con rito religioso cristiano, dà accoglienza anche a genitori di altre religioni. Intanto per domani, alle 17, al Manfredini di Este, Life organizza il convegno “Famiglia, prima culla della Vita”.

Verrà trattato il tema della famiglia da un punto di vista umano, sociale e istituzionale con alcuni accenni alle situazioni problematiche della cittadina di Bibbiano. Interverranno il dottor Antonio Brandi, presidente di ProVita e Famiglia, con l’avvocato Giorgio Vaccaro del Tribunale dei minori di Roma e il dottor Paolo Colla, referente dell’associazione umanitaria Fiamma. Moderatore degli interventi sarà il il dottor Alfonso D’Ambrosio, dirigente dell’Istituto comprensivo di Lozzo Atestino. —

Nicola Cesaro

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