Un insospettabile con la villetta stipata di marijuana

I carabinieri hanno trovato piante e foglie essiccate Ritengono che Ferretto spacciasse “all’ingrosso”
Di Elena Livieri

ARZERGRANDE. Oltre quaranta chili di marijuana nascosti in ogni pertugio dell’abitazione, in cui viveva con moglie e figli: pare proprio che a Massimiliano Ferretto, 47 anni, non mancasse il pollice verde. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di produzione e spaccio di sostanza stupefacente.

I carabinieri del Nucleo operativo di Piove di Sacco sono arrivati a lui dopo la serie di arresti dei giorni scorsi nel Piovese sempre nell’ambito della produzione in piccole coltivazioni domestiche, dello spaccio e della detenzione di marijuana e altre droghe. Ferretto, sconosciuto fino all’altro giorno alle forze di polizia, aveva nascosto la marijuana in varie parti della villetta di via Vigna: i carabinieri hanno trovato piante a essiccare nel sottotetto, droga stivata in cantina, custodita nel terrazzo, raccolta in barattoli negli armadi e anche nella rimessa. Lo stupefacente era conservato in buste di plastica e in contenitori di vetro. Prima di accedere all’interno dell’abitazione i militari hanno effettuato la perquisizione all’esterno della proprietà. E dietro una fitta siepe sono spuntate alcune piante di canapa indiana. A quel punto è scattato il blitz all’interno. E di marijuana continuava a spuntarne da ogni anfratto dell’elegante villetta. L’ingente quantitativo di stupefacente rinvenuto, unito alla circostanza che non sono stati trovati i classici oggetti utilizzati per il confezionamento delle singole dosi, come bilancini e bustine, fanno ritenere ai carabinieri che Massimiliano Ferretto non fosse dedito allo spaccio “al minuto” ma che, come grossista, rifornisse piuttosto gli “spaccini” del Piovese.

Tra l’altro non risulta che il quarantasettenne avesse un’occupazione fissa e, dato il tenore di vita, i militari sospettano che traesse proprio dall’attività illecita i suoi guadagni. Le indagini a suo carico perciò proseguono. L’arresto è stato convalidato e il giudice ha disposto per Ferretto gli arresti domiciliari dal momento che non paiono sussistere pericoli di fuga o di inquinamento delle prove e si pensa che, almeno per un po’, eviterà di coltivare piante “stupefacenti”.

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