Un libro di ricette degli chef per aiutare le Cucine popolari

Ventisette proposte, tradizionali e originali, anche con ingredienti di recupero Un invito alla rigenerazione: «Si può mangiar bene con poco e senza sprechi»

Non si butta via nulla, soprattutto il cibo. Perché tutto si rigenera se combinato con “elementi amici”. Funziona così anche per le persone che possono perdersi e poi ritrovarsi, rinascere grazie alle relazioni. Ci sono queste due parole chiave - rigenerazione, relazioni - dietro il progetto che ha messo insieme undici chef rinomati a sostegno delle Cucine economiche popolari. Un’idea semplice - un libro di ricette - ma con tanti significati dentro e di contorno: cucinare bene e mangiare sano anche con ingredienti di recupero (rigenerati, appunto) e aiutare chi vive un momento di difficoltà, attraverso quelle relazioni che - ancor più del cibo - sono il centro del servizio delle Cucine.

l’amicizia

Anche durante il lockdown, quando i loro ristoranti erano chiusi, gli chef padovani hanno indossato il grembiule e hanno cucinato per gli ospiti di via Tommaseo. «È nata allora questa idea del libro di ricette», racconta suor Albina. «Non l’abbiamo lasciata cadere perché vogliamo che le Cucine escano dal ghetto e si facciano conoscere», aggiunge don Luca Facco, presidente della Fondazione Nervo. «E poi quello del cibo è un tema importante. Mandiamo un messaggio: si può mangiar bene anche con poco, senza sprechi».

l’identità e l’immagine

Il libro che si intitola “Chef in relazione” propone ventisette ricette, dal primo al dessert, che sono in parte della tradizione padovana e in parte interpretazioni originali date dagli chef. «Ma questo volume», dice Nicola Gaddi, consulente per la raccolta fondi delle Cep, «è anche un’occasione per raccontare cosa sono le Cucine. Tanti ne hanno un’immagine molto lontana dalla loro vera identità. Vogliamo che sia un’occasione per colmare questa distanza». Ci credono anche gli chef. «Viste da fuori, le Cucine sembrano una cosa. Poi quando ci sei dentro capisci cosa vuol dire fare qualcosa per gli altri», dice, a nome di tutti, Andrea Valentinetti di Radici. «Io da quando ci ho messo piede ho avuto tante idee che spero di realizzare con suor Albina. La pandemia sta facendo aumentare la povertà, ma noi vogliamo esserci e dare una mano, anche per far capire cosa c’è dentro e dietro le Cucine».

stellati dal gran cuore

A firmare le ricette sono Matteo Toniolo (Gingergi), Genovica Damoc (Cucine economiche popolari), Stefano Agostini (1994), Giacomo Allegra (Il Console), Alessio Magrini (Enotavola Da Pino), Andrea Valentinetti (Radici), Giuliano Lionello (Al Pirio), Patrizia Rubin (Nero di seppia), Luca Tomasicchio (Tola Rasa), Claudia Margagliotti (pastry chef), Guido Zandonà (Ciokkolatte). Il libro, realizzato grazie all’editore Acelum di Asolana Group, si può acquistare - con un’offerta responsabile che pagherà anche un pasto sospeso - alle Cucine, (dalle 8 alle 10.30 e dalle 15 alle 17,30) o alla libreria San Paolo in piazza Duomo.



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