Un miele da primato grazie alle api “nomadi”

LOREGGIA. L’amore e la passione per le api e il miele trasformato in occasione di lavoro per i giovani. Luca Piccolo, 34 anni, è “figlio d’arte”: fa l’apicoltore come il papà Renato e porta in giro per l’Italia circa un migliaio di alveari alla ricerca dei fiori migliori. La specialità dell’azienda agricola della famiglia Piccolo, a Loreggia, è appunto quella di produrre miele monofloreale in una dozzina di varietà, sfruttando il nomadismo. Gli alveari vengono portati in “trasferta” dalla Sicilia all’Alto Adige, inseguendo le fioriture stagionali e liberando gli sciami nelle aree maggiormente vocate.
L’ingresso in azienda di Luca, una decina di anni fa, ha permesso di mettere a punto un sistema meccanizzato che è valso al giovane apicoltore la finale regionale del premio “Oscar Green” bandito da Coldiretti per mettere in luce le migliori esperienze di imprenditoria agricola “made in Italy”. A fine settembre la premiazione conclusiva a Roma.
Luca Piccolo ha concorso per la categoria “InFiliera” ed è l’unico padovano fra i sei veneti finalisti. E’ uno dei giovani che a centinaia hanno scommesso nell’agricoltura e scelto di proseguire l’attività di famiglia portando una ventata di innovazione. Luca segue tutte le fasi del processo di produzione del miele, dal trasporto delle api al lavoro in laboratorio, fino alla vendita diretta e alla presenza nelle fiere. Ora i tempi sono maturi per l’ingresso in azienda di un’altra giovane, la sorella Alice, 23 anni, neo dottoressa in scienze farmaceutiche applicate ed erboristeria: si occuperà dell’attività di laboratorio per la produzione di propoli, prodotti cosmetici derivati dall’apicoltura e creme di origine naturale, ampliando così la gamma dei ritrovati dedicati alla salute e alla cura del corpo. Del resto il padre Renato ha scommesso da subito sulla specializzazione, tanto da essere l’unico importatore italiano della cera esente da residui, direttamente dal Mar Rosso, un prodotto indispensabile per gli apicoltori che vogliono produrre miele in arnie sane, senza la minima traccia di elementi inquinanti. Recente, invece, l’introduzione di un liquore al pungitopo, una specie talmente ricercata che le bottiglie sono in edizione numerata. Lavorano in azienda anche Norina e Samanta, rispettivamente moglie e nuora di Renato. «Da un anno Luca è anche papà di Alex» racconta il titolare «e chissà che un domani ci sia posto anche per lui».
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