Un milione per allacciare le abitazioni senza acquedotto

Investimento di Etra nel Cittadellese e nel confinante territorio vicentino per salvaguardare la falda sotterranea. Bui plaude alla fusione con Ava



Si espande l’acquedotto di Etra, 4 chilometri di nuove linee grazie a un investimento di 1 milione di euro. I territori coinvolti dalle nuove opere sono San Pietro in Gu, Fontaniva, Carmignano e Grantorto; nel Vicentino, Tezze, Schiavon e Cartigliano. Si tratta di zone che pescano l’acqua in falda, l’obiettivo è quello di garantire sicurezza e di tutelare la risorsa del sottosuolo.

Il via libera definitivo è stato approvato dal Consiglio di Bacino Brenta. «Attualmente i pozzi privati oggetto di registrazione sono 4 mila» spiega il presidente del consiglio di gestione della multiutility, Andrea Levorato «e 12 mila sono gli utenti iscritti al servizio di fognatura e depurazione di Etra che non hanno l’allacciamento all’acquedotto. Ma una stima più realistica porta a determinare un totale di circa 40 mila pozzi privati nel bacino».

Nel complesso sono previsti 3.915 metri di condotte e allacciamenti per 84 famiglie. Il senso dell’intervento è chiaro: «L’impatto dei pozzi privati che prelevano dalla falda litri e litri in continuo può influenzarne l’equilibrio, compromettendone portata e sicurezza», sottolineano Levorato e gli amministratori locali, il sindaco di San Pietro in Gu Paolo Polati, quello di Fontaniva Edoardo Pitton e gli assessori di Carmignano e Grantorto Andrea Bombonati e Antonio Miazzo. «L’interesse pubblico» hanno ribadito «deve superare le logiche di mercato».

Nel concreto, la linea correrà lungo la sede stradale o a margine della carreggiata; verranno realizzati collegamenti, allacciamenti e ripristini stradali e ambientali.

L’opera arriva dopo l’annuncio della ripresa del percorso di sinergia fra Etra ed Ava (Alto Vicentino Ambiente), partecipata da 31 comuni dell’Alto Vicentino e dell’Unione dei Sette Comuni; il matrimonio che potrebbe far nascere il primo operatore Veneto nel settore dei servizi ambientali è visto con favore dal presidente della Provincia Fabio Bui: «Una grande opportunità per il territorio e per i sindaci, un’operazione che attraverso la creazione di una newco nel settore del servizio rifiuti porterebbe alla nascita di un player totalmente veneto con un bacino di quasi un milione di utenti».

L’obiettivo è la messa a sistema dei soli servizi ambientali e dell’impiantistica industriale, tra cui un impianto di incenerimento rifiuti che consentirebbe di chiudere il ciclo industriale a entrambe le società. I prossimi passi sono attesi a settembre: «Non devono esservi timori o pregiudizi da parte dei sindaci padovani» sostiene Bui «perché attraverso i patti parasociali dovranno essere attuati tutti gli opportuni sistemi di garanzia, ogni socio manterrà il proprio peso all’interno dell’azienda. Semmai vi saranno indubbi benefici: maggiore capacità di investimenti, una maggiore capacità di adeguare le infrastrutture e tutta l’impiantistica in dotazione». —

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