Un minuto di silenzio sui campi di calcio per ricordare Mirko

Ieri e oggi prima di ogni partita di dilettanti in Veneto I compagni di squadra: «Resterà sempre nei nostri cuori» 

GAZZO. Ieri e oggi un minuto di raccoglimento in tutti i campi di calcio prima di ogni partita dei campionati dilettantistici del Veneto dopo la scomparsa di Mirko Pelizzer, tesserato per il San Paolo Ariston, squadra di Seconda categoria di Vicenza. L’ha deciso il comitato regionale della Figc, in segno di partecipazione al cordoglio per il giovane morto a 26 anni, compiuti il 9 febbraio nel letto della Rianimazione. «Mirko da oggi avrà un posto speciale nel nostro cuore. Sarà un esempio di coraggio, continuerà a vivere in ognuno di noi», sostengono i compagni della Telemar (oggi tutte le squadre della società vicentina scenderanno in campo con il lutto al braccio). Mirko Pelizzer, operaio con la passione del calcio, giocava come centrocampista con il San Paolo, ma era molto conosciuto nell’ambiente di Bolzano Vicentino, dov’era cresciuto calcisticamente, e in quello di San Pietro in Gu dove fino a giugno dello scorso anno aveva giocato con la Fides.

Per sempre nei cuori

«Se n’è andato un pezzo di noi, ma resterà per sempre nei nostri cuori», confessano i compagni e i dirigenti, che a fatica trovano parole per esprimere il dolore di fronte alla terribile notizia che venerdì sera è rimbalzata da una società all’altra del Padovano e del Vicentino. «Siamo vicini alla famiglia, ci uniamo a loro in un caloroso abbraccio, siamo affranti e senza parole», ha aggiunto il presidente della Fides, Gianni Cusinato. Si è sperato fino all’ultimo che Mirko potesse farcela a vincere anche la partita della vita, ma dopo venti giorni di agonia, ha alzato bandiera bianca. «Mirko lotta, non demorde, combatte», aveva scritto nei giorni scorsi la Telemar sulla sua pagina facebook, riportando i ringraziamenti della famiglia.

niente miracolo

Mamma Manuela, papà Eliseo e i fratelli Luca e Stefano, hanno presidiato il reparto di rianimazione durante queste tre settimane. Magliette, dediche, gadget e messaggi si sono moltiplicate nella speranza che il miracolo potesse avvenire. Mirko si era sentito male la sera del 24 gennaio durante l’allenamento sul campo di via Gagliardotti a Vicenza. Pochi minuti dall’entrata in campo ha avvertito un forte dolore alla testa. Si è accasciato a terra e immediatamente è stato soccorso dai compagni e dai dirigenti. Trasferito in condizioni gravissime all’ospedale San Bortolo di Vicenza, è stato operato d’urgenza. Da lì è iniziata la lotta per la vita. Il mondo sportivo è stato solidale e ha fatto sentire tutta la sua vicinanza alla famiglia. Nelle partite successive, tutti gli atleti sono scesi in campo con la V verde impressa sul volto in segno di speranza e vittoria in questa partita decisiva. Mirko non ce l’ha fatta. Stavolta il destino gli ha impedito di mettere la palla in rete. Alle 18. 30 del giorno di San Valentino il suo cuore si è fermato per sempre dopo che i medici, d’intesa con la famiglia, avevano staccato i macchinari che tenevano in vita il ragazzo. A strapparlo alla vita sarebbe stata una rara malformazione artero-venosa, purtroppo non rilevabile dagli abituali controlli medici che vengono effettuati per l’abilitazione sportiva.

Martedì l’addio

«Siamo molto addolorati», ha detto il sindaco di Gazzo, Ornella Leonardi, «ed esprimiamo tutta la nostra vicinanza ai genitori e ai fratelli, che stanno vivendo questo strazio enorme. Tutta la comunità è profondamente ferita per aver perso un giovane con tante aspettative davanti». «Un bravo ragazzo, esemplare», lo descrivono i colleghi e i titolari della Myyour di Grossa, frazione di Gazzo, dove lavorava come magazziniere. «Lascia un vuoto che sarà impossibile colmare». Il funerale di Mirko è stato fissato per martedì prossim alle 15 a Bolzano Vicentino. —

Paola Pilotto

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