Un nido di cicogna a Camazzole

CARMIGNANO. Il primo nido di cicogna in provincia di Padova «dopo oltre un secolo e mezzo», fa sapere la Lega italiana protezione uccelli. Si trova in centro a Camazzole, frazione di Carmignano, a due passi dal Brenta. E non è sbucato sopra un albero, ma su un traliccio della corrente. Un’autentica meraviglia della natura che deve essere protetta: per questo ieri mattina sono entrati in azione sette tecnici di e-distribuzione, la società del Gruppo Enel che si occupa degli impianti. Alle 7 è scattato il blackout per circa duecento famiglie, e i tecnici hanno lavorato fino alle 14.30 sulla linea di media tensione, da 20 mila volt. «L’interruzione si è resa necessaria per gli utenti della frazione di Camazzole, gli interventi hanno interessato sette cabine elettriche», spiega Stefano Leviti, responsabile per la zona di Padova di e-distribuzione, che tiene a sottolineare l’impegno sul fronte della sostenibilità ambientale: «Una ventina di giorni fa ci ha contattato la Lipu di Padova e abbiamo deciso di procedere. Ieri siamo andati ad isolare i conduttori per garantire un volo tranquillo alle cicogne e ai piccoli che nasceranno».

La femmina sta covando quattro uova, un dettaglio rivelato dalle riprese di un drone. Il maschio si muove per andare a recuperare il cibo e ieri è rimasto in tutta la sua bellezza a vigilare sul nido, spiccando di tanto in tanto il volo verso terra per recuperare qualche nutrimento per la compagna. Gli isolamenti dei cavi eviteranno impatti drammatici dei pennuti: la specie della Cicogna bianca è protetta in Italia dal 1937 e la folgorazione costituisce, in Italia come nel resto d’Europa, una delle più frequenti cause di decesso. «L’intervento di ieri», aggiunge Leviti, «è solo il primo: dopo la migrazione predisporremo una piattaforma che funzionerà da fondamenta per il nido delle cicogne, nel caso desiderino tornare. Svolgiamo continui studi e corsi di formazione per far crescere la capacità di coesistenza tra la nostra impiantistica e la fauna locale, nel segno della sostenibilità».
La Lipu vive un momento di particolare entusiasmo: «Un ospite eccezionale, la prima nidificazione di questo meraviglioso uccello per la nostra provincia per lo meno da oltre 150 anni, quando la cicogna in Italia si era estinta a causa delle persecuzioni dell’uomo. Per il nido ha scelto un traliccio tra case e capannoni, dove evidentemente si sente al sicuro. Un super grazie allo scopritore Gas che ce l’ha segnalato, ora speriamo che tutto vada per il verso giusto, anche grazie alla collaborazione di e-distribuzione».
Quel nido così eccezionale è già entrato nel cuore di chi vive a Camazzole: c’è l’anziano del paese, lineamenti duri e poche parole, che le guarda intensamente e si lascia andare a un dolcissimo «che spettacolo», oppure c’è il ragazzino che in sella alla sua mountain-bike continua a girare in tutte le vie che corrono intorno al nido: sa tutto sui tempi, sulle uova fotografate dal drone, e sa che a settembre migreranno verso l’Africa. Tutti si fermano a guardare le cicogne, rapiti dal miracolo della natura, dalla leggerezza di questi corpi bianchi che sbucano in alto, la grande bellezza sopra un traliccio arrugginito. Il maschio rimane sempre in piedi, sistema con cura il nido, poi la femmina lascia per qualche istante la cova e i loro corpi si avvicinano, tenerezze per poi mettersi in posa, uno di fianco all’altra. Non c’è la corrente, le tivù sono spente e non si può guardare il gran premio delle Ferrari, ma il bambino ha trovato uno spettacolo migliore.
Silvia Bergamin
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova