Un parco senza bici, due ruote bandite dai Giardini dell’Arena

Lungo il viale che porta in via Porciglia verranno posti i tornelli antidegrado. Nell’intervento di tutela previsti anche lavori di consolidamento delle mura

PADOVA. Ai Giardini dell’Arena arrivano i tornelli antidegrado, posizionati lungo il viale ciclo-pedonale che si apre alle spalle della statua dedicata a Giuseppe Garibaldi e che sbuca in via Porciglia. L’intervento (opere di fabbro: 18.000 euro) è contenuto nella delibera da 200.000 euro approvata ieri dalla giunta, su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Luisa Boldrin, in ordine al restauro della cinta muraria dell’Arena Romana.

«Si tratta», puntualizza l’assessore Boldrin, «di un altro passo importante nel percorso di tutela dell’Arena e della Cappella degli Scrovegni. I tornelli per i ciclisti sono stati caldeggiati dal vicesindaco Rossi per evitare che ci siano persone che entrano nell’area dell’Arena in sella alla bici». Spesso con motivazioni che non sono legate all’arte e alla cultura. Aggiunge Rossi: «Il messaggio è chiaro. Nell’area dell’Arena, che negli ultimi tempi ha cambiato volto, ci si va solo per una passeggiata. Le biciclette vanno messe nelle rastrelliere posizionate fuori dell’area monumentale».

Il cuore del provvedimento è però quello che prevede la prosecuzione dei lavori di consolidamento strutturale dell’Arena Romana, «per porre rimedio al degrado presente nelle cortine murarie causato dal corso del tempo, dagli agenti atmosferici e dalla presenza di vegetazione infestante».Da lunedì, intanto, sono tornati gli agenti di Polizia a cavallo, che assicurano un ulteriore controllo dell’ordine pubblico dell’area monumentale. «Rivolgo», aggiunge il vicesindaco, «un pubblico elogio all’assessore Boldrin che provvede al mantenimento dei cavalli della Polizia di Stato».

Ma ai ciclisti la giunta ieri ha dimostrato la propria attenzione anche aderendo alla petizione, promossa dalla Federazione italiana amici della bicicletta, che, attraverso il sito wwe.bici-initinere.info, ha promosso la campagna “bici in itinere”, per riconoscere la tutela assicurativa Inail a chi sceglie la bici per andare al lavoro, con una proposta di legge per il riconoscimento dell’infortunio in itinere. Promotore della delibera il vicesindaco Ivo Rossi. «La tutela», spiega Rossi, «attualmente è prevista nel percorso casa-lavoro, se il tragitto avviene a piedi o con i mezzi pubblici. Per quanto riguarda il mezzo privato, il suo uso dev’essere necessitato».

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