Un patrimonio di affreschi nel santuario di Monteortone

Bloccati dalla Sovrintendenza i lavori di tinteggiatura delle pareti della chiesa Sotto la calce ci sono dipinti risalenti a secoli fa: scatta la caccia ai fondi 
BASCHIERI-FOTOPIRAN-ABANO TERME-SANTUARIO MONTEORTONE
BASCHIERI-FOTOPIRAN-ABANO TERME-SANTUARIO MONTEORTONE

ABANO TERME. C’è un patrimonio inestimabile di affreschi sotto le attuali pareti del Santuario della Madonna della Salute di Monteortone. A svelarlo è il parroco, Don Danilo Zanella, che spiega come la scoperta sia stata recentemente confermata in una visita ispettiva svolta da tecnici della Soprintendenza. «Opere d’arte ricoperte di calce durante l’epoca della grande peste», svela proprio il parroco. «Abbiamo convocato di recente la Soprintendenza in Santuario per avere il via libera alla tinteggiatura delle pareti della chiesa e alla sistemazione degli affreschi che sono attualmente visibili. La Soprintendenza ci ha però bloccati immediatamente».

valore inestimabile

Gli esperti hanno infatti effettuato dei sopralluoghi al Santuario, datato 1435, scoprendo un patrimonio artistico davvero inestimabile e sorprendente. «Hanno effettuato dei fori sulla muratura, scoprendo che sotto la calce e gli attuali affreschi ci sono altri affreschi che risalgono indietro nei secoli», spiega ancora il parroco. «Hanno quindi deciso di sospendere ogni intervento sulle pareti per ritagliare il tempo necessario a sviluppare un piano d’intervento». Piano d’intervento che non sarà ovviamente breve, ma che la Soprintendenza vuole assolutamente attuare. «L’intento è riuscire a grattare la calce e scoperchiare gli affreschi che sono giacenti da secoli sulle pareti. Un patrimonio incredibile, che rende la chiesa, se mai ce ne fosse stato bisogno, un’opera dal valore artistico, unico e inestimabile».

gioielli

La chiesa si presenta a croce latina e possiede tre navate con abside e campanile risalente al secolo XV. Sulla sinistra del santuario troviamo un antico convento di proprietà dei Padri Salesiani oggi adibito ad albergo termale. Addentrandoci all’interno nell’esaminare il corpo dell’edificio troviamo nella navata sinistra, sulla parte superiore, una fascia di affreschi attribuiti a Jacopo da Montagnana risalenti al XV secolo; sull’altare di S.Antonio troviamo la pala di Francesco Migliori che presenta i santi Tiburzio, Gerardo Sagredo e Paolina, il quadro di San Carlo che venera il crocifisso. Sulla cappella absidale di interesse notevole troviamo l’altare di Baldassarre Longhena e la pala di Jacopo Palma “Cristo crocifisso tra i Santi Agostino e Girolamo”. Nella navata centrale si trova il quadro ligneo della “Madonna e Bimbo”, sulla volta troviamo i celebri affreschi della “Madonna assunta in cielo” di Jacopo da Montagnana.

attribuzione

Sulla navata di destra troviamo l’altare attribuito a Baldassarre Longhena. Sulla pala opera di Vassillachi sono presentati Santa Monica, Sant’Agostino e San Nicola da Tolentino. «Altri affreschi sveleranno ciò che c’è sotto alle attuali pareti», conclude il parroco. «Resta da capire a chi sono attribuibili, ma di questo se ne occuperanno gli esperti. Sarà necessario trovare i fondi per portare avanti questa opera di restauro, che riteniamo di grande importanza. I lavori di messa in sicurezza del santuario, completati qualche mese fa, non possono in questo momento restare isolati. Serve riportare alla luce il patrimonio artistico di quello che rappresenta il monumento più antico di Abano». —

Federico Franchin

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