Un rione in gita per trovare suor Angela in clausura

PADOVA. In cento e più, da Pontevigodarzere al monastero in Friuli dove vive in clausura già da due anni suor Angela, al secolo Elisa Scanferla, 34 anni, ex tabaccaia rimasta nel cuore di tanti suoi concittadini. E sono già aperte le iscrizioni (info 049-706187, 328-2119644) per partecipare al viaggio, organizzato da Giovanni Marini, del Comitato Al Ponte, che è previsto per domenica 14 aprile, quando minimo cento padovani si recheranno, in corriera, al monastero delle Suore Clarisse Sacramentine, a Borgo Faris, nel Comune di Attimis, in Friuli, per incontrare suor Angela, che ha preso i voti nel 2010 dopo un lungo periodo di noviziato. Elisa ha gestito, assieme alla famiglia, la tabaccheria di via Pontevigodarzere dal 1997 al 2003. In precedenza il vecchio “Sale Tabacchi” era stato gestito da Marini, mentre attualmente i nuovi titolari sono Francesca Baracco e Carla Miotello. Nella frazione cittadina, che fa parte del Quartiere Arcella, suor Angela se la ricordano tutti. Anche la presidente della Circoscrizione Nord, Luisella Rettore, che, tra l’altro, abita a pochi passi dalla tabaccheria.
Ma chi l’ha vista crescere giorno dopo giorno nel suo percorso di fede e di avvicinamento a Cristo è proprio Giovanni Marini. «Sono stato io ad affidare la tabaccheria alla famiglia di Elisa Scanferla» racconta colui che tanti definiscono il vero sindaco di Pontevigodarzere; « Per anni ed anni l’attuale suor Angela è stata dietro al banco a vendere sigarette e francobolli. Elisa nessuno di noi la potrà dimenticare. Sorrideva sempre ed era gentile con tutti. Anche con quelli che entravano nel mio ex negozio con il piglio accigliato e si comportavano in modo burbero. Era corteggiata continuamente da tanti giovani, ma lei era ostinata e decisa. Non ha mai voluto nessun moroso ed ha preferito sposare il Signore». Sempre Marini ricorda anche altri particolari: «Prima di alzare le serrande, andava a pregare a lungo, anche per delle ore nella vicina chiesa di San Giovanni Battista. Per noi residenti è un onore avere una concittadina del genere. Una ragazza veramente bella e dal grande cuore, che ha saputo rinunciare, con una scelta coraggiosa per una giovane di poco di più di vent’anni, ai piaceri materiali della vita e che ha scelto di abbracciare sino alla morte la vita spirituale dietro le grate del monastero di Attimis, dove le suore, di solito, sul modello benedettino, devono coltivare anche la terra».
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