Un trevigiano a Gotham City Massi Furlan vicino a Batman

L’ennesima parte di “duro” diretto da Christopher Nolan, dopo una gavetta di fiction televisive e film indipendenti. Ormai è cittadino di Hollywood
Di Massimo Guerretta

TREVISO. La sua Gotham City è fatta di sparatorie, patti con il nemico e l'odio per Batman. Nel film del momento, il colossal americano dell'anno, c'è un trevigiano che ha deciso di farsi largo – con le buone o con le cattive – nel mondo del cinema. Massimiliano Furlan, nato a due passi dallo stadio Tenni (guardava le partite dal terrazzo) e tifosissimo della Benetton basket (anche se non sapeva della sua recente scomparsa) è l'unico italiano presente nel cast di “The Dark Knight Rises”, l'ultima fatica del genio di Christopher Nolan, vero indagatore del lato più intimo dell'uomo-pipistrello. Si è ritrovato nella borsa di Gotham City a sparare con i cattivi, visto che il temibile Bane lo assoda con i suoi, ma Massi (ha scelto questo nickname per facilitare i colleghi e i registi) è cresciuto nella Marca prima di spiccare il volo: «Ho studiato alle Stefanini e poi all'Artistico, dopo svariati lavori (ero troppo goloso per fare il pasticcere) nel '98 sono finito a Miami e da 5 anni vivo a Hollywood».

Un percorso in discesa?

«Macchè, ho iniziato a Miami Beach con foto e provini, poi l’agenzia ha cominciato a propormi audizioni e sono arrivate le prime pubblicità e i film minori. Studiando recitazione sono migliorato molto».

Qual è la tua «palestra»?

«I film indipendenti le fiction. Ho partecipato a diverse serie televisive, da Criminal Minds a One Tree Hill, da Terminator Sarah Connors Chronicles a General Hospital, da Days of our Lives a Grey’s Anatomy».

E la parte per Il Cavaliere oscuro?

«Ho ottenuto il provino nel maggio 2011. Chiaramente per una produzione così imponente i candidati sono migliaia, la prima selezione si è svolta con le foto. Li avrò impressionati per lo sguardo da cattivo... Ai provini eravamo in trenta, ho scoperto che mi avevano scelto solo molti mesi dopo. E naturalmente ho saputo che si trattava dell’ultimo Batman solo prima di girare».

Com'è lavorare con un genio come Nolan?

«Christopher è uno dei registi più bravi ed acclamati al mondo. È incredibilmente originale, professionale e molto cortese. Lascia un po’ di spazio agli attori per creare momenti importanti nelle scene, li coinvolge, e ascolta i suggerimenti. Pure i miei».

Come si comportano i «big» di Hollywood sul set?

«Sono squisiti e gentili. Tom Hardy è il protagonista con cui ho condiviso la maggior parte delle mie scene: è un ragazzo simpatico e giocherellone, alla mano. Ha anche un tatuaggio in italiano sul braccio che dice “Mio figlio bellissimo”.

Fai la parte del cattivo, tanto per cambiare.

«In parecchi shot, sì. Lavoro nella borsa valori di Gotham City, come addetto alle pulizie, ma come avrete visto ho un secondo scopo maligno. Qualche ripresa si è svolta dentro Wall Street, la mia sparatoria invece qui a Los Angeles, gli esterni invece sempre a New York. Sul set del Cavaliere Oscuro ho lavorato con un dito della mano destra rotto, e considerando che dovevo sparare con la mitraglietta centinaia e centinaia di proiettili, non era facile impugnare l’arma propriamente, anzi direi che è stato proprio doloroso. Ma essendo nel cast di un film così incredibile l’adrenalina ha fatto il suo lavoro e mi ha aiutato a continuare le scene».

Quale saranno i tuoi prossimo lavori cinematografici?

«Due film che usciranno in tivù, uno con Lindsay Lohan e uno con Lauren Holly: interpreto la parte di un russo cattivo. Dovrei girare un film in Cambogia agli inizi del 2013, uno a Santo Domingo e uno a Miami. E anche in Italia: a Treviso ho lasciato mia madre Giancarla e mio fratello Christian, e l’amore per la neve che in America non ho mai visto».

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