Una Fondazione per Ligabue «Ora è il tempo della ricerca»

Il figlio dell’esploratore veneziano: «Le spedizioni ormai non sono più possibili ma abbiamo il dovere di tutelare il patrimonio raccolto e diffonderne la cultura»
Di Enrico Tantucci

di Enrico Tantucci

Il Centro Studi e Ricerche Ligabue cambia pelle senza cambiare natura. Si è trasformato infatti in una fondazione, la Fondazione Giancarlo Ligabue, presentata ieri a Venezia a Palazzo Erizzo, nella casa-studio dell’imprenditore, paleontologo e esploratore lagunare, a un anno esatto dalla sua scomparsa. A farla vivere sarà Inti Ligabue - il figlio di Giancarlo, che da lui ha raccolto il testimone - che ha presentato la nuova creatura di fronte a una sala gremita di autorità veneziane, insieme a un grande amico di suo padre come il grande paleontologo americano Donald Johnson, lo scopritore di Lucy, l’ominide più famoso mai ritrovato la scoperta dei cui resti - nel 1974, nei giacimenti fossili della regione di Afar, in Etiopia - è stata fondamentale per disegnare l’evoluzione della nostra specie. «L’epoca delle grandi campagne di scavo in luoghi una volta inaccessibili è in parte superata» ha spiegato Inti Ligabue «anche perché in molte di quelle zone ora c’è la guerra e le popolazioni sconosciute scoperte da mia padre ormai non ci sono più. Rimane però la necessità di sviluppare conoscenze e renderle accessibili. Questo si può fare ancora, promuovendo formazione e ricerca, valorizzando beni del patrimonio storico e documentario anche con una maggiore attenzione alla città di Venezia, che mio padre non ha mai messo di amare. Siamo, non a caso, una nuova fondazione veneziana, quasi una rarità. Essa nasce dall’affetto prima di tutto, ma anche dalla forte responsabilità che sento nei confronti di quel patrimonio di opere, documentazioni e valori che mio padre ha lasciato. Un’eredità materiale e immateriale la sua, che va saldamente conservata e che vorrei fosse sempre più patrimonio fruibile, strumento di nuove conoscenze e motore di nuove ricerche. Perché una nuova scoperta, oggi, si può fare anche in fondo a un cassetto».

Nel corso degli oltre quarant’anni di attività del Centro, dalla costituzione nel 1973, Giancarlo Ligabue, imprenditore e paleontologo, esploratore e collezionista, aveva partecipato o diretto, in collaborazione con le più importanti università del mondo, a 130 spedizioni nei cinque continenti. Era stato autore di scoperte paleontologiche e archeologiche e aveva portato alla luce anche giacimenti con fossili di ominidi. Ora sotto l'emblema della Fondazione - un sigillo battriano del Terzo Millennio avanti Cristo - compare il motto “Conoscere e far conoscere”, e tra gli scopi c’è lo svolgimento di attività di promozione culturale legate in particolare ai settori dell’archeologia, antropologia, paleontologia, scienze naturali e arti figurative. «Un’arca della conoscenza» ha definito in un passo di una lettera Alberto Angela la nascente Fondazione «capace di affascinare e sorprendere chiunque abbia sete di sapere».

Inti Ligabue ha sottolineato la volontà di collaborazione con le istituzioni, i centri culturali e con le forze positive che operano a Venezia. «Credo e conto» ha detto «che questo nostro progetto sarà occasione importante per la città di Venezia e per quanti vi operano».

Sul piano dei programmi della Fondazione, dopo la mostra “Il Mondo che non c’era” in corso fino al 6 marzo al Museo archeologico di Firenze, le opere di arte precolombiana della Collezione Ligabue - un progetto espositivo in Veneto sui sistemi arcaici di comunicazione grafica utilizzati dall'uomo, intitolato “Prima dell'alfabeto”, oltre ad attività editoriali. Resta attiva anche la rivista semestrale “Ligabue Magazine”, giunta ai trentacinque anni di vita e l’attenzione anche alla valorizzazione delle collezioni, a cominciare dai pezzi conservati al Museo di Storia Naturale di Venezia, come lo scheletro originale dell’Ouranosaurus nigeriensis, che con i suoi sette metri di lunghezza per tre d’altezza colpisce ancora l’immaginario dei visitatori, grandi e piccoli, della raccolta.

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