Una mappatura delle case date in locazione
Controlli rafforzati dal Comune sugli alloggi abitati da stranieri

STUPORE NEL QUARTIERE Solamente alcuni vicini avevano capito che nella casa lavoravano due prostitute
MONSELICE.
Giro di vite sugli affitti. Lo promettono il sindaco Francesco Lunghi e la Lega nord, il giorno dopo l'omicidio avvenuto a due passi dal centro storico di Monselice, al piano terra della linda quadrifamiliare gialla di via Valli. Gli esponenti del Carroccio si dicono preoccupati. E lanciano una proposta destinata a suscitare polemiche: la «mappatura» di tutte le abitazioni intestate a extracomunitari. L'onorevole Paola Goisis adopera parole molto forti verso i residenti del quartiere.
«E' sconcertante verificare quante persone sapessero che nel monolocale di via Valli 3/d a Monselice delle donne si prostituivano. Dalle dichiarazioni fatte dai clienti emerge una situazione d'omertà che preoccupa profondamente - commenta la parlamentare della Lega - Il problema è sociale, perché solleva tanti interrogativi su un delitto tanto efferato. La diffusione della prostituzione anche nelle piccole realtà è un esempio assai negativo per le nuove generazioni. Il mercimonio del sesso crea illusioni pericolose che possono sfociare in brutale violenza, com'è avvenuto a Monselice. Non vanno sottovalutati i problemi di salute, intesi come contagio di malattie trasmesse attraverso rapporti sessuali occasionali. E' necessario vigilare e le forze dell'ordine devono intensificare l'attività di controllo del territorio». Proprio su questo fronte si è già attivato il consigliere comunale delegato alla Sicurezza, il leghista Emanuele Rosina. «Ieri mattina ho avuto un incontro con il comandante della polizia locale di Monselice - riferisce - e gli ho chiesto ulteriori controlli sulle richieste di residenza presentate negli ultimi tre mesi. Cominceremo con la verifica dell'agibilità degli immobili. Chiederemo ai proprietari di fare delle verifiche, con discrezione, dell'attività svolta dai locatari. Invitiamo i residenti a vigilare di più sul quartiere in cui vivono, e di segnalare alle forze dell'ordine le situazioni poco chiare. Vogliamo evitare che fatti di sangue tanto atroci si ripetano nella nostra comunità». Sulla stessa linea il consigliere regionale e comunale Santino Bozza. «Ho discusso a lungo di questa problematica con il consigliere Rosina - dice il sindaco Francesco Lunghi - e abbiamo concordato che dobbiamo passare al vaglio gli affitti che ci sono a Monselice, per la sicurezza e tranquillità di tutti. C'è già un percorso di legge, che prevede che entro 48 ore si debba comunicare a chi è affittato un appartamento. Valuteremo la necessità di volta in volta di ulteriori accertamenti. Ora dobbiamo studiare il percorso insieme ai nostri vigili». «Forse pensavamo che Monselice fosse un'isola felice - è il commento del vicesindaco Gianni Mamprin - ma purtroppo questi fenomeni ci sono in tutti i paesi. Esistono perché ci sono i clienti: io non giudico e non colpevolizzo le donne che finiscono a fare questa vita, ma colpevolizzo i clienti, che sfruttano il corpo delle donne». (f.se.)
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