Una parrocchia modello cresciuta insieme al “don”

Ha detto no ai milioni di Alì senza nemmeno chiedere quanti fossero perché ha un’idea globale di territorio che non contempla la speculazione. Quando si tratta di solidarietà non si tira indietro e ha dieci profughi inviati dalla Caritas come ospiti fissi. Parla la lingua del progresso subito dopo quella della schiettezza, tanto che la messa nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo si serve di un maxi schermo da quasi vent’anni e lo studio del don ha tanti schermi per altrettante telecamere che a un caveau gli fanno un baffo. Se non lo si conosce, don Pierangelo Valente, non lo si può immaginare. Parroco di Voltabarozzo da 43 anni, lui di anni ne ha 83 e ogni stagione fa visita alle 2.300 famiglie della parrocchia e ai campeggi dorme in tenda con i suoi ragazzi. «Quando sono arrivato ricordo che celebravo 130-140 battesimi all’anno», racconta il don, «oggi va bene se sono 20, 25 al massimo. È un paese di vecchi: sono 400 i parrocchiani sopra gli 80 anni che vivono da soli, 500 se si contano anche quelli delle case di riposo ed è a loro che riserviamo buona parte delle nostre risorse umane: per loro organizziamo un pranzo al mese; per loro c’è il circolo; da loro si reca un gruppo di volontari almeno 2-3 volte all’anno». L’occhio del religioso scorre però sul “suo” quartiere a tutto tondo e si appoggia al volontariato che qui pare crescere senza fatica: medici e perfino primari prestano il loto tempo gratuito tre volte a settimana in un ambulatorio; altre tre mattine a settimana il gruppo della Caritas ascolta, distribuisce sporte della spesa (tante regalate dai parrocchiani) e vestiti; tre pomeriggi a settimana c’è il doposcuola e gli insegnanti non si tirano indietro se ci sono da fare lezioni individuali. «Nato per i piccoli delle famiglie autoctone, ora il 90% dei 40 bambini sono stranieri», rivela don Piero. «Gli abitanti di Voltabarozzo hanno un bel po’ di difetti, per esempio spettegolano parecchio e hanno la tendenza alla sotto cultura (qui ai concerti di musica classica non viene nessuno), ma hanno anche un grande cuore». Nessuno ha fiatato quando don Piero ha deciso di ospitare quei disgraziati mandati dalla Caritas, ai quali la parrocchia garantisce casa, colazione e cena. E la comunità raccoglie 20 mila euro di adozioni per i piccoli del Kenya.
Elvira Scigliano
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