Una vera casa per i pazienti del servizio Salute mentale

CAMPOSAMPIERO. Il Dipartimento di salute mentale di Camposampiero ha un una comunità alloggio tutta nuova. Si tratta di un appartamento all’ultimo piano al 29 di via Tentori ristrutturato e...

CAMPOSAMPIERO. Il Dipartimento di salute mentale di Camposampiero ha un una comunità alloggio tutta nuova. Si tratta di un appartamento all’ultimo piano al 29 di via Tentori ristrutturato e ammodernato. Salottino, cucina, 3 camere (una doppia e 2 singole), 2 servizi e 4 terrazze, 2 delle quali si affacciano su un’area verde. «Lo abbiamo comperato investendo 200 mila euro, adesso nessuno potrà più sfrattarci», annuncia soddisfatto il dirigente Francesco Benazzi. La comunità alloggio, nata nell’81, aveva dovuto trasferirsi due volte con grande disagio per i pazienti, che avevano familiarizzato con residenti e luoghi. L’appartamento di via Tentori ospita attualmente 2 donne e 2 uomini. «La comunità alloggio è una fase di passaggio da una comunità più chiusa alla successiva del rientro in famiglia o trasferimento in altro alloggio indipendente», spiega il primario del Dipartimento dottor Lodovico Cappellari, «la permanenza in questa sede va dai 2 ai 3 anni. Le persone inserite, durante la loro permanenza frequentano giornalmente un Centro occupazionale diurno o un Centro di lavoro guidato gestiti da cooperative». «Poco si parla del mondo psichiatrico, un mondo difficile, dove le famiglie convivono con la sofferenza. Un mondo che appare poco ma dove c’è un gran fermento di collaboratori che danno risposte. E i dati ci danno ragione», ha concluso Benazzi. «Nel 2010 l’Usl 8 ha avuto 3.500 pazienti, l’Usl 9 3.576, noi 4.000. Ma l’Usl 8 aveva 120 operatori, noi 54. Questo vuol dire dare risposte utilizzando al meglio le risorse umane, in questo la nostra psichiatria è la prima nel Veneto». Dai sindaci un avvertimento, a proposito dei 5 ospedali nel raggio di 15 km, recentemente additati come un eccesso: «Nessuno ci toglierà le specialità di Camposampiero e Cittadella, siamo pronti a incatenarci tutti». (g.a.)

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