Un’altra spaccata all’outlet Galeazzo

Quattro mesi fa hanno rubato l’abbigliamento invernale. Ieri hanno razziato i capi primaverili. Bottino: 50 mila euro
BELLUCO FURTO NEGOZIO GALEAZZO SARMEOLA
BELLUCO FURTO NEGOZIO GALEAZZO SARMEOLA

RUBANO. Seconda spaccata nel giro di appena quattro mesi all’outlet Galeazzo in via della Provvidenza a Sarmeola: se non fosse che stavolta sono spariti abiti primaverili anziché invernali, si potrebbe fotocopiare quanto era accaduto a metà novembre. Stessa tecnica messa in atto dai malviventi per abbattere la vetrina, capi di abbigliamento delle stesse marche rubati, stesso orario in cui i ladri sono entrati in azione. E medesima scena desolante al mattino successivo, con la vetrina del reparto maschile dell’outlet buttata a terra, gli scaffali vuoti e il tubo da ponteggio usato per sfondare il vetro abbandonato sul posto.

«Questo è il sesto furto in tre anni che subiamo nei nostri negozi, compreso quello in via Altinate a Padova e quello a Verona – racconta il titolare, Alessandro Galeazzo –. Ormai gli archetti paracarro non sono più sufficienti a salvare le vetrine. Erano utili quando i ladri usavano una tecnica diversa, innestando la retromarcia e colpendo la vetrina con la macchina. Adesso, invece, che usano il palo sistemandolo più in alto, le vetrine vengono giù. Stiamo valutando di installare un sistema di sbarre esterne: non saranno belle dal punto di vista estetico, ma dobbiamo pur salvare la merce».

Il danno è ancora in fase di quantificazione, ma dall’ingente numero di capi griffati spariti da metà negozio, potrebbe aggirarsi sui 50 mila euro.

«Non è tanto il valore della merce rubata che ci crea un danno – continua Galeazzo –, ma il mancato guadagno: ormai nei magazzini non troviamo più gli stessi capi di abbigliamento da riacquistare e non sappiamo cosa mettere in vendita. E comunque i soldi dell’assicurazione della spaccata di novembre devono ancora arrivarmi».

Il negozio intanto è stato riempito con quanto rimasto in magazzino, ma la stagione è appena iniziata e non sapere cosa mettere in vendita nelle prossime settimane è dura.

La banda di predoni, comunque, ha agito con precisione chirurgica, attendendo che la merce primaverile arrivasse in negozio (il cambio di stagione è stato fatto solo una decina di giorni fa) e scegliendo dagli scaffali tutti capi di precise marche. Solo nel reparto uomo c’erano 200 capi, senza contare i giubbotti, la maglieria e i capi femminili. Gli accessori, invece, li hanno lasciati sugli scaffali.

Devono essere stati parecchio numerosi e organizzati, i ladri, perchè l’allarme è scattato che mancavano 5 minuti alle 3 di notte e dopo 10 minuti sono arrivati sul posto vigilantes e carabinieri. Ma i ladri erano già riusciti a sparire con l’enorme montagna di vestiti.

Cristina Salvato

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova