Un’ambulanza va a fuoco Esplosione e rogo alla Croce Rossa
Lo scoppio e le lunghe lingue di fuoco, poi una colonna di fumo nero nel cielo della Stanga. Domato l’incendio resta riconoscibile solo un cofano dove si intravvede a malapena la scritta “ambulanza”. Il resto è una carcassa divorata dalla fiamme, uno scheletro di lamiere che non potrà più essere utilizzato. «Quanti chilometri abbiamo fatto con quel mezzo», sospira sconsolato un volontario, mentre osserva ciò che rimane dell’ambulanza della Croce Rossa. E poteva andare anche molto peggio, perché nell’esplosione di una bombola d’ossigeno, in dotazione nel mezzo di soccorso, è rimasto ferito anche un volontario. Nulla di grave, solo un’ustione alla mano destra e all’avambraccio. La mattinata nella Stanga che si popola di lavoratori e pendolari è iniziata così, con un’esplosione e un incendio dove nessuno se lo aspetta. Nella sede della Croce Rossa.
il fatto
Una bombola d’ossigeno durante l’ordinario controllo di cambio turno, ha improvvisamente preso fuoco, innescando un rogo che ha distrutto non solo l’intera ambulanza ma la copertura della rimessa, i locali del centralino e la vicina farmacia. Una colonna di fumo nero si è alzata all’alba, al risveglio della città, da via Croce Rossa. Erano le sette meno un quarto di ieri. Alla Croce Rossa i volontari del turno di notte avevano appena smontato e quelli del turno di mattina si accingevano ad attrezzare le due ambulanze, come si fa di regola alla fine di ogni turno. Oltre a rifornirle di medicinali, qualora fossero stati utilizzati, e a verificare che tutto sia al posto giusto, i volontari hanno anche il compito di controllare le due bombole d’ossigeno presenti in ambulanza. Ed è proprio da una di queste che è partita la fiammata che ha poi generato l’incendio. Un volontario, Giampaolo Minazzato, 64 anni, aprendola è stato investito dal fuoco, che gli ha bruciato parte della mano destra e dell’avambraccio. Ferito, insieme a un’altra volontaria che è rimasta incolume, è riuscito ad allontanarsi dal mezzo prima di una serie di altre esplosioni a catena. In pochi secondi si sono alzate alte fiamme che hanno distrutto il mezzo.
L’INTERVENTO
Il volontario ferito è stato trasportato al pronto soccorso, da dove nella mattinata di ieri è stato curato e dimesso, intanto gli altri volontari hanno chiamato i vigili del fuoco, spostato la seconda ambulanza parcheggiata vicina a quella coinvolta nel rogo e messo in sicurezza i migranti ospitati al piano superiore della sede operativa. I vigili del fuoco nel giro di pochi minuti sono riusciti a domare l’incendio, le cui cause sono in corso di accertamento, anche se dai primi accertamenti pare si sia trattato di un incendio prodotto da “atmosfera arricchita di ossigeno”. Il mezzo è stato comunque messa sotto sequestro.
IL PRESIDENTE
«Non abbiamo idea di cosa possa essere successo», ha detto il presidente della Croce Rossa di Padova, Giampietro Rupolo, che ha espresso tutta la sua vicinanza al volontario rimasto ferito e ringraziato tutti i volontari e i vigili del fuoco per il prezioso lavoro svolto. «Abbiamo fatto controllare tutti gli impianti d’ossigeno delle ambulanze lo scorso 7 marzo». Per quanto riguarda i danni, si contano circa 170 mila euro, di cui 80 mila solo per quanto riguarda l’ambulanza. «Siamo stati fortunati perché nessuno si è fatto male in modo grave. Ora bisognerà cercare di capire cosa possa aver innescato la prima fiammata». —
Alice Ferretti
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