Un’imprenditrice impegnata in politica

TOMBOLO. Operazione della Finanza su Veritas: un filone dell’indagine passa anche per Tombolo e i riflettori delle Fiamme gialle hanno “illuminato” pure l’attività di Sabrina Tonin, 58 anni, madre di un consigliere comunale e candidata nella tornata appena andata in archivio alle elezioni regionali. È tutt’altro che forcaiolo nei sui confronti il sindaco di Tombolo, Cristian Andretta: «Sono stupito della vicenda, la magistratura farà il suo lavoro, ma io resto assolutamente garantista». Tonin abita in via Mantegna ed è titolare della Plan-eco; l’azienda ha sede a Cittadella e – come si legge nella descrizione della realtà produttiva nella pagina facebook – si tratta di una società che dal 2007 è impegnata «nell’intermediazione dei rifiuti pericolosi e non pericolosi, urbani e industriali». Viene marcata la vocazione per l’estero: «Professionisti dell’attività transfrontaliera nel rispetto del Regolamento della Comunità Europea 1012/2006, seguiamo il motto “Zero Discarica” recuperando il 97% dei materiali affidatici». La madre collabora con il figlio, Nicola Bertollo, che svolge in seno a Plan-eco il ruolo di responsabile tecnico – ambientale. Una famiglia con la vocazione anche per la politica: la donna alle elezioni regionali di fine maggio ha corso con il sindaco di Verona, Flavio Tosi; il suo nome era nella lista “il Veneto del Fare”, nella provincia di Vicenza e non in quella di Padova, ed ha riportato otto preferenze, quindi con ogni probabilità si è trattato di una candidatura di servizio. Il figlio Nicola, invece, ricopre la carica di consigliere comunale nella maggioranza che sostiene il primo cittadino Andretta. Ed è proprio il sindaco ad andare con i piedi di piombo nel commentare la vicenda, invitando alla cautela: «Sono rimasto stupito», osserva, «di questa vicenda, che vede indagata la nostra concittadina. Da parte mia, in primo luogo, esprimo fiducia nei confronti della magistratura, che saprà fare chiarezza su quanto accaduto. In secondo luogo», aggiunge Andretta, «mi sento di ribadire che sono sempre stato – e rimango – un garantista». Per questo, il sindaco ribadisce che «se una persona ha commesso degli errori, è giusto che debba pagarne le conseguenze. Ma tocca a chi di competenza sviluppare questo percorso di accertamento della verità processuale, assolutamente senza condanne preventive».
Silvia Bergamin
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