Un’indagine sui conti di casetta Michelino

La Regione invia gli ispettori a verificare i conti di casetta Michelino, il centro diurno per anziani fondato da don Andrea Contin, parroco di San Lazzaro travolto dallo scandalo. L’assessore al sociale Manuela Lanzarin ha attivato il servizio ispettivo regionale per una verifica della gestione dei contributi pubblici, in conto gestione e in conto capitale, erogati al Progetto Senes e alla Casetta Michelino di Pontevigodarzere. Le due realtà no profit create e amministrate da don Andrea: casetta Michelino è stata fondata dal sacerdote, sotto inchiesta per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione, nel 2004 con l’appoggio della Diocesi, delle parrocchie e del volontariato padovano. L’anno dopo la struttura è stata riconosciuta dalla Regione e convenzionata con l’Usl 16 (dal 2007). Nel 2011, da palazzo Balbi, ha ricevuto un finanziamento di 30 mila euro «a fronte di spese documentate di ristrutturazione e manutenzione dell’immobile di via Pontevigodarzere», precisa la Regione. «E percepisce», precisano da Venezia, «il contributo regionale giornaliero (attorno ai 25 euro) per ogni ospite accolto, titolare di impegnativa di semiresidenzialità, secondo quanto prevedono la legislazione vigente sui centri diurni per anziani e la convenzione con l’azienda sociosanitaria». Inoltre Casetta Michelino ha ricevuto, dalla Provincia, 3.308 euro all’anno dal febbraio 2000 a febbraio 2012 e 61.366 euro di rimborsi spese per la convenzione sul trasporto disabili. Inoltre dal Comune, negli ultimi tre anni, ha ricevuto 87.175 euro per il 2014; 63.325 euro per il 2015 e 42.908 euro per il 2016: quest’ultimo è un dato parziale perché manca la misurazione dell’ultimo periodo, ma a spanne la spesa finale dovrebbe essere simile a quella del 2015. Infine l’Usl 16 e l’Usl 15 spendono complessivamente circa 300 mila euro l’anno per il Progetto Senes. «Siamo una realtà sana e la nostra situazione economico-finanziaria è positiva», si difende in un comunicato il direttivo di Progetto Senes. «Diamo lavoro a più di venti persone e assistiamo ogni giorno circa settanta anziani». «Abbiamo la certezza di avere la coscienza pulita e non abbiamo debiti», precisa Elena Valente del direttivo. «Siamo in regola con i pagamenti di dipendenti, fornitori ed enti pubblici». I soci di don Andrea non hanno ancora reso trasparenti i bilanci, ma assicurano: «Sarà nostra premura incontrare al più presto i referenti delle diverse istituzioni che collaborano con noi». «Dalle rilevazioni in nostro possesso Casetta Michelino ha sinora svolto un servizio sociale apprezzato dal territorio e molto richiesto dalle famiglie», precisa l'assessore Lanzarin. «Tuttavia, in relazione alle notizie di cronaca e alle indagini in corso della Procura di Padova ho ritenuto opportuno attivare non soltanto il Servizio ispettivo regionale, ma anche l’avvocatura di palazzo Balbi, al fine di supportare gli ispettori regionali nelle verifiche sui bilanci e sull'attività della Onlus padovana».
Elvira Scigliano
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