Unioni civili garantite in Comune chiunque diventi sindaco

ESTE. Stefano Agujari Stoppa e Roberta Gallana hanno sempre evitato di trattare temi di politica nazionale, dichiarando di volersi concentrare su tematiche di carattere cittadino. Abbiamo tuttavia chiesto ai due candidati di esprimersi su temi a più ampio respiro.
È entrata in vigore la legge sulle unioni civili tra cittadini dello stesso sesso e numerosi sindaci hanno invocato "l'obiezione di coscienza", promettendo di non celebrare alcun matrimonio tra omosessuali. Qual è la vostra posizione in merito?
Agujari Stoppa: «Se sarò sindaco applicherò sempre la legge. Abbiamo davanti agli occhi l'orrenda strage di Orlando: l'odio genera mostri e un politico lo deve sapere. Chi in maniera ipocrita fa propaganda su questi temi, come gli amici della Gallana, non fa un buon servizio alla comunità».
Gallana: «Credo che la famiglia sia quella formata da uomo e donna nell'amore, ma i diritti vanno garantiti sempre. Se un sindaco non vuole celebrare una unione civile e delega un assessore o un consigliere, non ci vedo nulla di grave».
A ottobre gli italiani saranno chiamati a votare un referendum sulla riforma della Costituzione. Voterete "sì" o "no"?
Agujari Stoppa: «La Costituzione va maneggiata con cura. L'esigenza di uno Stato che decida più in fretta, di una politica che costi meno e di un taglio alle poltrone è sentita dai cittadini. Non esiste la riforma perfetta, l'importante è che decida il popolo. Da sindaco promuoverò incontri perché si confrontino tutte le opinioni».
Gallana: «In questa riforma ci sono cose positive, come la riduzione dei parlamentari, ma è nata a colpi di maggioranza. Le regole invece vanno scritte tutti insieme, non si può accettare di modificare la Costituzione in questo modo. Alleandosi con Verdini, Renzi ha creato una spaccatura e sono molti gli esponenti del Pd che voteranno "no". È un po' quello che è successo a Este dove Stoppa ha costretto Piva e il Pd al allearsi con Zaramella e Goisis, opposti per anni».
Profughi e accoglienza: se foste il premier italiano che tipo di politica portereste avanti, sia verso i continui sbarchi che nei confronti dell'Unione Europea?
Agujari Stoppa: «Scontiamo l'accordo scellerato firmato dal leghista Maroni che obbliga l'Italia a ricevere chi sbarca. Bisogna essere più duri con gli Stati che non fanno la loro parte e aiutare prospettive di crescita in Africa per evitare le partenze. Umanità e carità cristiana con chi scappa dalla morte, ma chi non ha i requisiti va respinto. Col Ministero sono stato chiaro e come sindaco a Este non arriverà un profugo in più».
Gallana: «È un problema europeo e Renzi purtroppo non difende le istanze italiane in Europa. Dobbiamo aiutare chi scappa dalla guerra ma anche gli italiani in difficoltà: non accetterò mai che ci siano posti letto, cibo e soldi per gli immigrati e non per gli italiani».
Il M5S sta lavorando per trovare un candidato in vista delle prossime elezioni politiche: quanto "pesa" il partito grillino nella scena nazionale e a che percentuale nazionale può arrivare?
Agujari Stoppa: «Il M5S nasce da una richiesta molto semplice e positiva: i lazzaroni e gli affaristi devono essere fuori dalle istituzioni. Con me chi sgarra da trasparenza e onestà farà armi e bagagli e tornerà da dove è venuto».
Gallana: «Non so dire a che percentuale può arrivare il M5S, ma è oggettivo che il movimento sta interpretando la voglia di cambiamento. Non si deve avere paura dei 5 Stelle ma aprire con loro un confronto sui temi, cosa che il Pd non ha mai voluto fare né a Roma né a Este. Con queste persone le politiche del territorio non possono migliorare».
In questi giorni un quotidiano nazionale ha deciso di uscire in edicola con allegato il "Mein Kampf" di Adolf Hitler. Cosa pensate di questa iniziativa?
Agujari Stoppa: «Quei tempi bui hanno portato morte e devastazioni anche nei nostri territori. È una iniziativa sbagliata di una destra che sa solo provocare, la stessa che sostiene la Gallana. Lavoreremo per insegnare ai nostri figli i valori della pace e del dialogo».
Gallana: «Bruciare i libri o impedire la loro circolazione è sempre sbagliato. Sono per la libertà di espressione e di impresa. Detto questo, io non lo comprerò».
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