Università, niente pasto gratuito per i borsisti padovani. L’Udu: ennesima beffa

Il servizio continua invece a essere garantito per i pendolari e i fuori sede. Domenico Amico: «Totale disinteresse della Regione per il diritto allo studio»

Rocco Currado
Una mensa universitaria
Una mensa universitaria

Niente pasto gratuito per i borsisti in sede, l’Udu: «Ennesima beffa della Regione».

Nel bando delle borse di studio regionali per l’anno accademico 2023/24, non è più previsto un pasto gratuito giornaliero per gli studenti universitari beneficiari di borsa, con residenza a Padova o nei comuni limitrofi.

Il servizio continua invece a essere garantito per i pendolari e i fuori sede. Ma l’Unione degli Universitari insorge: «Oltre all’aumento della platea di idonei non beneficiari (oltre 2.600 solo a Padova), questa rappresenta l’ennesima beffa che siamo costretti come comunità studentesca a subire quest’anno, con il totale disinteresse della Regione Veneto per il diritto allo studio - tuona Domenico Amico, coordinatore dell’Udu di Padova - Serve subito un passo indietro da parte della Regione, perché non possiamo accettare un’altra presa in giro che sembra dimostrare la volontà di Donazzan di smantellare pezzo per pezzo il diritto allo studio».

A Padova sono 8 le mense universitarie, di cui due gestite direttamente dall’Esu (l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario) e altre 6 in convenzione, e rappresentano una colonna portante del diritto allo studio: sono oltre 7 mila i pasti che vengono erogati ogni giorno. «Questo è davvero un colpo basso, una scelta puramente politica - osserva Francesca Pollero, rappresentante dell’Udu nel Cda dell'Esu di Padova - Il costo che gli Esu dovevano sostenere per pagare il pasto ai beneficiari in sede era davvero irrisorio».

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