Ute Lemper, la forza dell’arte totale

Conquista la Fenice e regala una canzone in italiano. Veneto Jazz continua

VENEZIA. Ute Lemper ha incantato gli 800 spettatori della Fenice con il suo spettacolo “Last Tango in Berlin - From Brecht in Berlin to the Bars of Buenos Aires”. La straordinaria interprete, cantante, attrice e ballerina tedesca, come aveva promesso, ha cantato alla fine del recital anche un brano in italiano: “Amarcord”, canzone costruita sul tema della colonna sonora scritta da Nino Rota per il film di Federico Fellini. Una circostanza che ha reso ancora più indimenticabile l’appuntamento di punta dell’ottava edizione del Venezia Jazz Festival. La Lemper ha aperto lo spettacolo, che conteneva citazioni tratte da tutti i repertori che ha toccato nel corso della sua carriera, con “Rien de rien” in tributo a Edith Piaf. Poi, ha detto: «È sempre un onore esibirsi alla Fenice di fronte al pubblico veneziano. L’ultima volta mi sono esibita qui nel 2013 ma ricordo con commozione il mio primo concerto su questo palco, 25 anni fa». Il recital antologico ha dato modo di osservare l’artista cambiare stile vocale, genere musicale e lingua, diverse volte in due ore di spettacolo con circa 15 canzoni. Accompagnata da tre fantastici musicisti, Vana Gierig (pianoforte), Romain Lecuyer (contrabbasso) e Victor Villena (bandoneon), ha trasportato gli spettatori in un viaggio nello spazio e nel tempo passando per il tributo a Marlene Dietrich (“Illusions, “Lola” e “Lili Marleen”), di cui è considerata l’erede artistica, il ricordo del chansonnier Leo Ferré (“Avec le temps”), il dramma dell’Olocausto (“Theresienstad” di Ilse Weber), la tradizione yddish, il tango di Astor Piazzolla (“Yo soy Maria”), il cabaret berlinese di Kurt Weill e Bertolt Brecht (“Tango Ballade” e “Die Moritat von Mackie Messer”) e le canzoni della stessa Lemper costruite sulle poesie di Neruda e Bukowski. Incredibile per tecnica vocale e doti interpretative, che l’hanno vista piangere, gioire e scherzare, coinvolgendo gli spettatori in una ruota emozionale.

Il Festival continua oggi alla Rocca dei Tempesta di Noale con la rilettura di Frank Zappa di Stefano Bollani e mercoledì 22 alla Collezione Peggy Guggenheim con Vincent Peirani ed Emile Parisien.

Michele Bugliari

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