Vaccino anti meningite ora è polemica sui costi

In Veneto la profilassi è gratuita solo per i bimbi nati dopo l’1 gennaio 2015 Chi è nato prima e non è coperto deve pagare 150 euro per i tre richiami
Di Silvia Quaranta
PASSERINI TREVISO VACCINO CONTRO LA MENINGITE ALLA MADONNINA AGENZIA FOTOGRAFICA FOTOFILM
PASSERINI TREVISO VACCINO CONTRO LA MENINGITE ALLA MADONNINA AGENZIA FOTOGRAFICA FOTOFILM

Per vaccinare i figli contro la meningite, una famiglia padovana può spendere fino a 200 euro: le dosi costano 50 euro l’una e ne vanno somministrate da due a quattro, a seconda dell’età del bambino. Una somma non proprio irrisoria, tanto più che se i bambini sono due o tre si arriva velocemente a cifre ragguardevoli. Il ticket, va detto, non tocca proprio tutti: negli ultimi dieci anni è sempre stato gratuito per le età previste dal calendario vaccinale, quindi chi l’ha seguito non deve porsi il problema. A essere rimasti fuori, però, non sono in pochi. Fedecontribuenti solleva il caso e parla di almeno 600 mila bambini tra i 2 e i 14 anni. E chiede l’estensione della gratuità per tutti. «Dall’entrata in vigore della legge regionale del 2007, le vaccinazioni in Veneto non sono più obbligatorie», accusa il presidente Marco Paccagnella, «e questo provvedimento, preso probabilmente sull’onda dell’isteria anti-vaccini che dilaga sul web, ha reso la nostra popolazione giovane più fragile verso malattie un tempo innocue. Ora siamo all’assurdo che in Veneto per vaccinare i figli contro la meningite si devono spendere 150 euro, e i risultati di questa politica dissennata sono sotto gli occhi di tutti: in conseguenza dell’ultimo caso in provincia di Padova, sono stati vaccinati d’urgenza 136 bambini. Sarebbe bastato vaccinarli prima, tutti, gratuitamente e obbligatoriamente: avremmo un bambino in meno in ospedale e 137 famiglie più serene».

In generale, lo conferma l’Osservatorio regionale, il numero di vaccinati è effettivamente sceso: negli ultimi quattro anni si è passati da una copertura del 95,4% per le vaccinazioni ex-obbligatorie (difterite, tetano, poliomielite ed epatite B) a una del 91,3 (- 4%). La copertura per morbillo, parotite e rosolia ha subito un calo analogo passando dal 92,5% all’87,1: il limite indicato dall’Organizzazione mondiale della Sanità per scongiurare il rischio epidemia è dell'80%. E se un ruolo importante, nella caduta libera, si può attribuire alle pesanti campagne diffuse sul web, anche le decisioni della regione, dice Fedecontribuenti, non aiutano. «Imporre una spesa così alta per un ausilio di prevenzione», accusa Paccagnella, «significa limitare la libertà dei cittadini: non tutti possono permetterselo. Chiediamo ai consiglieri regionali di proporre subito l’abolizione della tassa sulla meningite». L’iniziativa di Federcontribuenti ha raccolto anche l’adesione del consigliere regionale Maurizio Conte (Tosi per il Veneto): «È ora di sfatare il mantra di Zaia circa la virtuosità del nostro sistema sanitario regionale», accusa Conte, «già con la reintroduzione dei ticket Zaia ha certificato che il Veneto non gestisce al meglio le risorse: ora, dopo il caso di meningite riscontrato all’ospedale di Padova, anche la filosofia da obiettori della vaccinazione perde senso. Il fatto che tre richiami del vaccino contro la meningite debbano pesare alle famiglie per 150 euro, poi, è uno scempio morale e una lesione del diritto alla salute».

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