Vale tre multe un colpo di clacson in centro a Padova

VIGONZA Suona il clacson per salutare un amico, viene inseguito dai vigili di Padova che gli appioppano tre multe, ciascuna di 39 euro. L’imprenditore Mirko Carraro si rifiuta però di firmare e fa...

VIGONZA

Suona il clacson per salutare un amico, viene inseguito dai vigili di Padova che gli appioppano tre multe, ciascuna di 39 euro. L’imprenditore Mirko Carraro si rifiuta però di firmare e fa mettere a verbale: «Me le hanno date per ripicca». Due sanzioni, per la verità, erano sacrosante: Carraro non aveva con sé la patente e non aveva esposto sull’auto dell’azienda il tagliando dell'assicurazione.

Lo "scontro" è avvenuto venerdì mattina in centro a Padova, testimone Giuliano Crivellaro, che era in auto con Carraro. «Ero fermo al semaforo dell'ex Boschetti - racconta l’imprenditore multato tre volte - quando ho visto un amico. Per salutarlo ho dato un colpo di clacson e al verde sono ripartito. Oltre il semaforo c'era una pattuglia di vigili, prima non l’avevo vista. Ho proseguito verso la Fiera. Quando mi sono fermato al semaforo rosso, un vigile è arrivato di corsa a piedi in mezzo alle auto e ha cominciato a battermi sul finestrino».

Stando sempre al racconto di Carraro, l’agente della polizia locale gli ha intimato di scendere dall’auto e gli ha contestato di avere suonato il clacson. «Ho cercato di spiegare in tutti i modi che non era così», aggiunge l’imprenditore, che se l’è quindi presa con il vigile e i suoi colleghi di pattuglia. «Siete passati per il Portello in mezzo a decine di extracomunitari - ha ribattuto irritato - e l'unica vostra preoccupazione è fermare un cittadino forse offesi dal gesto? Mi hanno risposto: “Noi non diciamo che lo ha suonato a noi, ma solo di averlo fatto”».

Il botta e risposta è finito con un controllo a tutto campo del conducente e della vettura. E le multe, a quel punto, sono state tre. «Due me le sono meritate», riconosce Carraro. Quella da lui contestata riporta a chiare lettere: «Usava il dispositivo di segnalazione acustica per finalità non connesse alla circolazione stradale né al trasporto di feriti in vettura». E sotto c'è la dichiarazione di Carraro: «Ho suonato ad un amico e invece l'agente era convinto avessi suonato a lui, ha perso tempo a rincorrermi per ripicca». La conclusione dell’imprenditore è: «Un consiglio a tutti: salutate solo con la mano».

Giusy Andreoli

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