«Vallanzasca, un film sulla resa del bandito»

La moglie: «Un lavoro onesto che sfata il mito»
Kim Rossi Stuart è Vallanzasca nel film
Kim Rossi Stuart è Vallanzasca nel film
 
MILANO.
Al cinema, alla prima uscita nelle sale del film «Gli angeli del male» sulla vita di Renato Vallanzasca, la moglie del Bel Renè, Antonella D'Agostino, ha trovato «persone mature, attente», che hanno seguito la proiezione del film di Michele Placido «in modo molto composto». Il film, a suo avviso, poichè deve necessariamente essere spettacolare, «sembra ancora più duro e violento di quella che è stata la vita di mio marito». Polemiche perchè ad interpretare Vallanzasca è stato un attore bello come Kim Rossi Stuart? «Mio marito a vent'anni era bello, chi doveva interpretarlo, Quasimodo?». «La sensazione è quella che finalmente qualcuno è riuscito a descrivere in modo impietoso Renato Vallanzasca, altro che far rivivere il mito di un bandito - spiega -. Anzi, il film sfata il mito. La scena più bella, a detta di molti - conclude Antonella D'Agostino - è quella in cui Renato si arrende, definitivamente. Quando, dormendo in macchina, vede un giovane poliziotto, poco più che un ragazzo, che vuole controllarlo. Pensa di estrarre la pistola dal cruscotto, poi lo guarda in faccia e chiede: "Ma quanti cazzo di anni hai, tredici?" "No, 20, risponde il poliziotto". "Hai fatto tredici, Sono Vallanzasca". Questo è significativo - conclude Antonella D'Agostino -, perchè del film rimane in mente la resa, non le imprese criminali».

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