Valtur, Bonomi si fa sotto con Orogroup

PADOVA. «Arriverà un grande gruppo. A metà aprile l’operazione sarà conclusa, ma non voglio aggiungere altro. L’unica cosa certa è l’espansione del marchio: Valtur crescerà ancora, in Italia e all’estero». A dirlo è Franjo Ljuljdjuraj (nella foto), imprenditore di origini montenegrine ma padovano d’adozione, che nel 2013 attraverso Orogroup Spa, capogruppo del Gruppo Orovacanze, ha rilevato lo storico marchio del tursimo italiano. Secondo indiscrezioni Ljuljdjuraj (che controlla il 58% di Orogroup mentre il 42% è nelle mani di Nem Sgr del guppo Banca Popolare di Vicenza) avrebbe già chiuso un accordo con il fondo Investindustrial di Andrea Bonomi per la cessione di Valtur. «Non è vero, non abbiamo firmato» ha ripetuto nella giornata di ieri Ljuljdjuraj. «La trattativa non è conclusa». Proprio la Popolare di Vicenza aveva manifestato la volontà di uscire da Orogroup. Si tratta ora di capire quali sarà il nuovo equilibrio nel libro soci, visto che per stessa ammissione di Ljuljdjuraj a metà aprile sarà ufficializzato l’ingresso di un nuovo socio. Valutur ha ricavi per 60 milioni che, unite alle attività di Orogroup (Orovacanze), portano il fatturato complessivo oltre gli 80 milioni di euro. L’idea di Bonomi, che nel passato ha tentato l’assalto a Club Med poi finito nelle mani dei cinesi di Fosun, sarebbe quella di creare un “nuovo polo del turismo” italiano. Orovacanze nasce nel 1996, per iniziativa diLjuljdjuraj, come società che si occupa di gestire in proprio attività turistico-alberghiera. (m.mar.)
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