Veggiano, sciopero alla Comit Siderurgia dei dipendenti della Work Service: «Basta sfruttamento»

La protesta promossa dalla Adl Cobas è scattata dopo la firma di un accordo tra l’azienda al centro di un’inchiesta sul caporalato e un altro sindacato. Zanotto: «Dopo un mese e mezzo di trattativa Work Service ci ha esclusi dal tavolo. Chiediamo il rispetto dei diritti e dignità per i lavoratori» 

Cristiano Cadoni
Lo sciopero alla Comit Siderurgia dei dipendenti della Work Service
Lo sciopero alla Comit Siderurgia dei dipendenti della Work Service

Dalle 5.30 di oggi 8 maggio sciopero alla Commit Siderurgica di Veggiano dei dipendenti di Work Service Group spa, azienda che ha l'appalto per la gestione del magazzino.

I lavoratori, al 90% di nazionalità indiana, hanno lavorato per anni sotto il sistema di caporalato gestito dal boss indiano Taru, finito sotto inchiesta qualche mese fa. I lavoratori hanno pagato il caporale per poter lavorare all'interno dell'appalto e dopo l'inchiesta hanno deciso di iscriversi tutti ad Adl Cobas per rivendicare i diritti che per anni son stati negati loro.

«Quando i primi dipendenti si sono iscritti da noi», racconta Marco Zanotto di Adl Cobas, «abbiamo subito visto le anomalie sulle buste paga relative ai livelli di inquadramento e abbiamo cominciato a rivendicare le differenze retributive che erano di diverse migliaia di euro per ogni lavoratore. L'azienda per contrastare queste nostre richieste ha convinto i lavoratori a firmare le rinunce alle differenze retributive in cambio di soli 350 euro dicendo loro che la firma era per il livello».

Quando sono stati riconosciuti ai lavoratori i soldi che gli spettavano, è partita una nuova trattativa per riconoscere ulteriori elementi migliorativi, come il ticket restaurant, perché non esiste una mensa e ai lavoratori non viene fatta fare la pausa prevista dal contratto nazionale e la richiesta di un premio di produzione come esiste già per i lavoratori dipendenti di Commit, che svolgono le medesime mansioni.

«Dopo un mese e mezzo di trattative», aggiunge Marco Zanotto, «venerdì 5 maggio sera ci è stato comunicato che la Work Service ha siglato un accordo con la Filt Cgil di Venezia e non di Padova - cosa assai strana - organizzazione sindacale indicata dalla stessa Work Service. L'azienda di fatto ha spinto una decina dipendenti di origine dello Sri Lanka ad iscriversi a quel sindacato. L'accordo, tra l'altro, prevede soli 3 euro al giorno di buono pasto, che però in caso di assenza di un solo giorno alla settimana, fa perdere il diritto di prenderlo tutti gli altri giorni. L'azienda», denuncia ancora Adl Cobas, «dichiara anche di voler sottoscrivere accordi solo con i firmatari del contratto nazionale, ma da anni quel contratto non lo rispetta».

Lo sciopero di oggi 8 maggio è per chiedere, dopo anni di sfruttamento, diritti e migliori condizioni di lavoro, oltre a rivendicare il diritto e al rispetto della democrazia sindacale, dato che il 90% dei lavoratori ha scelto di farsi rappresentare da Adl Cobas.

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