Velo svenduta a società dei suoi manager
CURTAROLO. Cessioni illegali di rami d’azienda, bonifici bancari sospetti, estromissione irregolare dei soci fondatori. Siro Cabrele e Simone Dalle Nogare, i due manager, chiamati a risollevare le sorti di una società in difficoltà ma ancora leader mondiale nella produzione e commercializzazione di macchinari industriali per il settore vitivinicolo, ne hanno di fatto decretato la fine, svuotando progressivamente la Velo del suo patrimonio, attraverso una serie di atti e delibere in evidente conflitto di interesse con i vertici dell’azienda. La società di Altivole è ufficialmente fallita il 30 aprile scorso. I due manager, che, secondo l’accusa, ne hanno decretato la fine, ora si trovano ai domiciliari e lunedì dovranno presentarsi davanti al giudice delle indagini preliminari per difendersi dalle accuse di bancarotta per distrazione in concorso e truffa (contestata al solo Cabrele).
Tutto parte dalla denuncia presentata alcuni mesi fa alle Fiamme Gialle da Antonio Velo, l’azionista di riferimento dell'azienda di Altivole. È scattata così un’inchiesta, lunga e complessa che ha portato agli arresti domiciliari di Cabrele e Dalle Nogare, nelle loro abitazioni di Portobuffolè e Curtarolo. Nel corso delle indagini nel mirino dei militari della Guardia di Finanza sono finite in particolare tre operazioni sospette effettuate dai due manager. In primo luogo, c’è la svendita del più importante ramo d'azienda, la “Velo Argentina”, ufficialmente per la cifra tre milioni di dollari, secondo gli investigatori mai versata, ad una società americana con sede in Florida, la Liquid Treatment Equipment Inc. La cessione di “Velo Argentina”, un ramo d’azienda sano e florido con sede nel paese sudamericano, fu deliberata durante un’assemblea dei soci convocata irregolarmente sia nei tempi (troppo stretti) sia nei modi (avvenne senza la presenza dei Velo, gli storici azionisti). Nella stessa assemblea furono decise anche le modalità di cessione della “Velo Argentina”: a rate ed in pesos argentini, anziché in dollari americani ad un prezzo del tutto incongruo. Alla fine i finanzieri scoprono che la società americana Liquid Treatment Equipment Inc. ha acquisito “Velo Argentina” senza versare un peso dei tre milioni deliberati. Di più: chi si nasconde dietro alla società americana, con sede in Florida, sono proprio Cabrele e Dalle Nogare. La finanza addebita ai due anche l'estromissione della famiglia Velo dal controllo della società, attraverso un aumento di capitali delle newco create dai due manager. Cabrele e Dalle Nogare hanno convocato il consiglio d’amministrazione deliberando un aumento di capitale delle tre società su cui i Velo avrebbero avuto per legge una prelazione. Un colpo basso che permette loro di ottenere la maggioranza. Un'operazione che la famiglia Velo ha successivamente denunciato, rilevando nell'aumento di capitale finalità fraudolente. Infine, un’altra operazione sospetta è un bonifico di 110.000 euro che Siro Cabrele avrebbe fatto inviare da una segretaria della Velo, approfittando della buona fede di quest’ultima, alla Velo Engeneering, società riconducibile allo stesso manager.
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