Vende medicine scadute, farmacista in aula

Giampaolo Cupellini, 71 anni, lavora a Albignasego: è finito nei guai a seguito di un controllo del Nas

ALBIGNASEGO. Aveva comprato dei farmaci che risultavano scaduti. Così ha fatto una segnalazione ai carabinieri del Nas di Padova. E il 15 luglio scorso i militari hanno effettuato un’ispezione nella farmacia del dottor Giampaolo Cupellini, ad Albignasego in via Galileo Galilei 93. Sorpresa: nella dispensa della farmacia sono state trovate confezioni di medicinali scaduti: il Temgesic, un potente antidolorifico a base di morfina sintetica (da consumare entro marzo), Humulin insulina (scadenza a giugno), Enterogermina e alcune cosiddette materie prime farmacologicamente attive impiegate nelle preparazioni galeniche. In particolare, queste ultime erano in parte contenute in involucri sigillati, in parte in involucri aperti e parzialmente utilizzati. Il rapporto del Nas è stato trasmesso in procura al pm Benedetto Roberti che ha indagato il titolare della farmacia, il dottor Giampaolo Cupellini, 71 anni di Montegrotto, contestando il reato di commercio e somministrazione di medicinali guasti o imperfetti. Conclusi gli accertamenti, la procura ha disposto la citazione diretta a processo del farmacista: la prima udienza è prevista per il 17 aprile 2013 davanti al tribunale collegiale. Contattato al telefono, il dottor Cupellini non parla: «Ma sta scherzando? Vuole anche che le risponda? Assolutamente no».

Le ispezioni nelle farmacie sono costanti a tutela del pubblico. «Siamo sempre soggetti a controlli da parte dei Nas e del Settore farmaceutico dell’Usl di competenza» spiega il dottor Angelo Lazzarin di Veggiano, segretario dell’Ordine dei farmacisti di Padova «Abbiamo ispezioni, a campione e non programmate, nel corso delle quali si verifica la gestione della farmacia dal punto di vista sostanziale, come la scadenza dei farmaci e il registro di scarico e carico delle sostanze stupefacenti, e formale come l’esposizione al pubblico degli orari e della lista di trasparenza dei medicinali generici». Senza entrare nel merito del caso, il segretario dell’Ordine Lazzarin è chiaro: «Non ci devono essere in farmacia medicinali scaduti che, comunque, non sono tossici ma diventano privi di significato terapeutico. E, se trovati, il titolare deve giustificarsi di fronte all’autorità. Certo l’errore umano ci può essere, ma si paga e ti porta in tribunale. Del resto il nostro è un mestiere delicato perché lavoriamo con la salute pubblica». Sulla vicenda di Albignasego, poche parole: «Dispiace e sarà un giudice che valuterà i fatti. Prima di un processo, c’è sempre la presunzione di innocenza. In farmacia, però, il controllo delle scadenze dev’essere un lavoro quotidiano».

Cristina Genesin

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