Vendere l’anima o perdere la casa
Con “99 Homes” (che esce al cinema e sulla Netflix) di Ramin Bahrani siamo ad Orlando in Florida, ma potremmo essere ovunque, negli States, dove si consumano le miserabili conseguenze dei mutui subprime e della bolla immobiliare del 2008, che ha costretto molti americani sulla strada, con la casa pignorata. Così succede anche a Dennis (Andrew Garfield), giovane padre di famiglia sfrattato da Mike (Michael Shannon), agente immobiliare senza scrupoli che riceve soldi dallo Stato e dalle banche per mettere in strada vecchi e giovani, famiglie e single. Per cercare di salvarsi, Dennis si mette al servizio del suo aguzzino. Il patto mefistofelico sembra reggere, ma come in una tragedia wagneriana, evocata anche dalla musica nel finale, gli eroi sono effimeri e soprattutto vulnerabili. E cadono in fretta. A fronteggiarsi le due concezioni originali del mondo americano, quella che “gli Stati Uniti non sono nati dai debiti, ma dal guadagno” e quella che invece, pur rivolgendosi all’etica della felicità e del successo, non possono prescindere dalla legalità. Il confronto/scontro tra le due anime degli States tende a distorcere ogni visione “normale” della vita quotidiana, come la colonna sonora elettronica conferma, decretando un effetto di straniamento in cui ricadono i protagonisti e forse anche il regista, ebbro del suo ottimo mestiere (mi.go.).
Durata: 112’. Voto: ***
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