Venezia, mazzette ed escort per gli appalti: 7 arresti e 32 indagati. Ai domiciliari un capogruppo leghista
Operazione della Guardia di finanza: sospette aggiudicazioni nelle gare della Provincia. Arrestati due funzionari pubblici e cinque imprenditori (uno è dirigente della Lega Nord a Zero Branco e originario di Cartura)

Ca' Corner, sede della Provincia di Venezia
VENEZIA. Arresti e perquisizioni all'alba da parte della Guardia di finanza di Venezia che ha portato alla luce un vero e proprio sistema per l'aggiudicazione e la gestione di lavori pubblici commissionati dalla Provincia. A capo dell'organizzazione, secondo quanto rivelato dagli investigatori al termine di due anni di indagini nell'inchiesta denominata "Aria Pulita", c'erano due funzionari dell'ente locale: Claudio Carlon, 58 anni, dirigente del settore Edilizia, e il geometra Domenico Ragno, 56 anni, suo vice e responsabile delle istruttorie. I due sono accusati di peculato, corruzione e atti contrari ai doveri d'ufficio e falso ideologico.
Sono stati arrestati anche cinque imprenditori: Giuseppe Barison, 46 anni, originario di Cartura e da anni residente a Zero Branco, nel Trevigiano, dov'è capogruppo della Lega Nord in Consiglio comunale; Silvano Benetazzo, 57 anni, di Campolongo Maggiore (Venezia); Dario Guerrieri, 55 anni, di Asseggiano alle porte di Mestre; Remo Pavan, 54 anni, e Rino Spolador, di 65, entrambi di Salzano (Venezia).
Le indagini hanno evidenziato un sistema ben collaudato che pilotava alcuni appalti per lavori pubblici a favore di certi imprenditori che pagavano mazzette o ricambiavano con lavori di edilizia e idraulica nelle abitazioni dei funzionari arrestati. Pare che il 3% di ogni appalto andasse in tangenti.
Ai due funzionari sono stati sequestrati immobili per un valore di un milione e mezzo di euro. Sono state 35 le pequisizioni che hanno impiegato un centinaio di uomini, 15 le società coinvolte e 32 in tutto le persone indagate. Le indagini della Finanza hanno accumulato molte prove cartacee e intercettazioni telefoniche che mettono il luce l'esistenza di una vera e propria "cricca degli appalti" che ruotava attorno al settore Edilizia della Provincia di Venezia.
Si organizzavano delle cene in cui si decidevano i lavori e le assegnazioni e si intascavano le mazzette, si parla anche di ragazze compiacenti, escort insomma, che facevano da contorno a questi ritrovi d'affari. Tra gli esempi portati dalla Guardia di finanza, certi lavori fatti due volte, in scuole, caserme. Persino fatture da centomila euro per acquistare e installare due canestri da basket in una scuola, canestri che in realtà erano usati e gia' montati dagli insegnanti. I due funzionari arrestati avevano tentato persino di distruggere parte delle carte compromettenti ma i militari le hanno recuperate dall'immondizia.
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