«Venti nidi abusivi» Scatta la denuncia dell’Ascom ai Nas
Nidi abusivi: Confcommercio Ascom ne denuncia il proliferare. In città sarebbero una ventina, spesso camuffati da circoli sportivi o ricreativi. Stamattina una “black list” sarà segnalata ai Nas, alla Provincia, ai Comuni, all’Asl e ai Servizi scolastici. Le segnalazioni arrivano per lo più da mamme e papà che hanno intercettato questi nidi irregolari attraverso internet.
«Abbiamo raccolto le segnalazioni dei genitori e inviato alcune nostre educatrici in incognito per verificare», riferisce Doriana Maria Mason, la presidente del Gruppo Assonidi di Ascom Confcommercio che riunisce le strutture private per l’infanzia da 0 ai tre anni, autorizzate e accreditate. «Il quartiere in cui ci sono maggiori realtà abusive è l’Arcella, seguono zona ospedali e Torre. Ma anche in provincia, come Rubano, Tencarola, Selvazzano. Le irregolarità possono essere tante: spazi troppo piccoli (la legge regionale impone 8 metri quadrati per bambino ospitato), la mancanza di giardino (obbligatorio), la disposizione che affaccia su una strada trafficata, la mancanza delle precauzioni antincendio o scale non sicure e porte non protette».
Inoltre c’è la questione amministrativa: un nido (o un asilo) deve rispettare un piano di zona, dunque un nuovo asilo non può aprire in una zona già servita, si apre dove c’è bisogno. Infine il capitolo ludoteche: «Sono un servizio alternativo ottimo», assicura Mason, «ma non devono travalicare le competenze. Per essere chiari in una ludoteca un bambino può stare massimo tre ore, non può mangiarci o dormirci, mentre siamo sicuri che alcune strutture non rispettino le regole e invitano i piccoli a portare il panino da casa o si servono del servizio mensa esterno. Alcune realtà sono state letteralmente inventate nella categoria “spazio gioco” che non esiste. Basta dare un’occhiata su Google per scoprire un sottobosco senza autorizzazioni». Infine la questione professionalità: «Non ci si improvvisa educatrice», sottolinea Mason, «la legge prevede educatori laureati e formati ad un primo soccorso; inoltre che ci sia un educatore per 6 bambini nella fascia lattanti e uno ogni 8 quando sono più grandi. Un bimbo di 9 mesi non può stare con uno di 3 anni».
Chi deve fare i controlli? «Le verifiche sicurezza spettano al Comune che, tuttavia, lamenta leggi non chiare che rendono difficile la chiusura delle realtà non autorizzate. Abbiamo in programma di aprire il fascicolo dei nidi in famiglia: nati in zone con pochi bambini in un raggio di 50 chilometri, hanno finito per utilizzare la norma per le città».
Come tutelarsi? «Ai genitori basta ricordare che tutti i nidi e gli asilo convenzionati e autorizzati sono pubblicati sul sito web del Comune. Sono prima di tutto le famiglie che devono saper scegliere».
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