Verità contro fake news la “prima prova” è superata

Premiati gli studenti del Tito Livio di Padova e del Tito Lucrezio Caro di Cittadella Hanno accettato la sfida della “Libertà di stampa” lanciata dal Mattino
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - INCONTRO AL TITO LIVIO.
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - INCONTRO AL TITO LIVIO.



Hanno cercato informazioni vagliando con cura le fonti, hanno ragionato sull’attualità tracciando collegamenti con la storia e la retorica antica, hanno toccato temi sensibili come la politica e l’ambiente. Lo hanno fatto ponendosi alla giusta distanza, con la volontà di approfondire senza schierarsi. Hanno lavorato, insomma, da veri giornalisti, calandosi nel ruolo e interpretando la parte come autentici professionisti. Ieri, nell’aula magna del liceo classico Tito Livio, sono stati presentati alcuni dei migliori elaborati frutto di questo intenso lavoro, portato avanti dai ragazzi dei licei Tito Livio di Padova e Tito Lucrezio Caro di Cittadella, insieme alla redazione del Mattino.

verità

Al fianco degli studenti il direttore Paolo Possamai, Tiziano Marson (già caporedattore della Tribuna di Treviso) e Alberto Camerotto, docente all’università Ca’ Foscari. Sul palco campeggiava una parola greca: Aletheia, verità. «Il significato letterale», sottolinea Paolo Possamai, «è non nascondere. Verità è ciò che non viene nascosto. Ed è questo che devono fare i giornalisti».

la manipolazione

Gli studenti l’hanno capito bene e messo in pratica alla svelta, destreggiandosi fra dati, studi classici e attualità. «Visto l’indirizzo della nostra scuola», spiega Elena Nodelli, del Tito Livio, autrice di uno dei temi premiati insieme a Camilla Oddi e Francesca De Marco, «abbiamo deciso di partire dai classici, quindi da Augusto. E dalla manipolazione dell’informazione. Da lì il collegamento a Sanremo e alla discussa vittoria di Alessandro Mahmood - seguita da un dibattito caratterizzato da tanta falsa informazione - è stato veloce: era attualità di quei giorni e abbiamo pensato che potesse catturare l’attenzione di un ipotetico lettore». Ad aggiungere pepe un titolo curioso: «Dalla propaganda augustea al verdetto di Sanremo: informazione veritiera o manipolazione?».

l’imparzialità

Sono andati, invece, all’origine di un problema quanto mai attuale gli studenti della 3B, ancora del Tito Livio. «Dai giornali ci si aspetta assoluta imparzialità», scandisce Linda Gaiani, autrice del pezzo insieme a Giuditta Cattozzo, Giorgia Forin e Iago Tognon. «Abbiamo citato Livio Berruti, direttore del Mattino all’epoca della fondazione, per arrivare a coloro che oggi sono i principali autori della manipolazione: gli spin doctor o, come li definisce Marcello Foa, “stregoni dell’informazione”».

la disinformazione

Sulla tecnologia spinta, invece, si sono concentrati gli studenti del Tito Licrezio Caro: «I bot», spiega Joshua Maduro, che ha lavorato insieme a Matilde Velo, Greta Gnoato e Davide De Agostini, «sono profili falsi che diffondono informazioni false. Funzionano grazie ad algoritmi matematici e, naturalmente, ci sono organizzazioni che lucrano e speculano grazie all’uso dei bot: stiamo assistendo a questo fenomeno proprio in questi giorni, in vista delle elezioni europee».

le notizie verdi

Tutt’altro ambito, infine, ha scelto la 4Bsa del Tito Licrezio Caro: l’ambiente e l’inquinamento del fiume Brenta. «La nostra scuola ha un indirizzo a forte carattere scientifico» spiegano Giovanni Gelain e Giacomo Mezzalira «e per questo abbiamo deciso di trattare un tema attinente ai nostri studi, ma anche vicino al nostro territorio. Tra le fonti abbiamo consultato report di Legambiente, Etra ed indagini giornalistiche».

dire tutto

A concludere l’incontro la riflessione di Alberto Camerotto sulla “Pharresia”, il dire tutto davanti a tutti. «È esattamente ciò che i giornali dovrebbero fare» chiosa il professore «ed è ciò che scriveva già Tacito, con un’espressione citata dagli studenti e ormai proverbiale: sine ira et studio, ovvero senza lasciarmi influenzare. In altre parole, libero». —

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