Via Anelli, ora non c’è più neanche il muro Nel 2021 il progetto della nuova Questura

Quattro minuti dopo le 11 la ruspa abbatte il muro di via Anelli. Davanti a molti dei vecchi protagonisti di quella storia così complessa e contraddittoria, è sparito anche l’ultimo brandello del complesso Serenissima. Entro sei anni su quelle macerie sorgerà la nuova Questura, il cui progetto sarà realizzato nel 2021. Sono passati 14 anni da quel 10 agosto 2006, quando la città scoprì una muraglia di ferro, fatta innalzare dall’allora sindaco Flavio Zanonato, perché finì su tutti i media, anche internazionali. Zanonato stesso fu definito “sindaco sceriffo”, nonostante fosse il capo di un’amministrazione di centrosinistra, di cui faceva parte anche Rifondazione comunista con Daniela Ruffini.
Il lungo lavoro fino a qui
C’era anche l’ex sindaco ed ex ministro ieri mattina nel cantiere di via Anelli, ormai diventato solo un enorme cratere di fango, per partecipare all’abbattimento della barriera. A fare da padrone di casa è stato il vicesindaco Andrea Micalizzi, che all’epoca della sua costruzione muoveva i primi passi in politica da presidente del quartiere Stanga.
È stato lungo l’iter per arrivare all’abbattimento: dalle trattative con ogni singolo proprietario degli alloggi dell’ex complesso Serenissima, fino alle bonifiche e allo smaltimento dell’amianto. «Con la demolizione del muro si chiude la fase delle demolizioni e si apre quella della ricostruzione, sulla quale abbiamo già idee chiare e un programma preciso che ci accompagnerà nei prossimi anni in un lavoro concreto a appassionato. Entro la fine dell’anno chiuderemo la permuta con il Demanio, che ci darà imn cambio l’ex caserma Prandina», le parole di Micalizzi.
una mattinata di ricordi
Emozionato anche Giordani, che nel 2006 mai avrebbe pensato di ritrovarsi a “battezzare” da primo cittadino il crollo del muro: «Ricordo che leggevo sui giornali e sentivo parlare dappertutto di questo muro ed ora sono qui a chiudere il cerchio di una brutta vicenda. Adesso però è il momento di ripartire, e contiamo di avere qui la nuova Questura entro sei anni».
Questura che difficilmente per allora avrà a capo ancora Isabella Fusiello, presente anch’ella ieri alla demolizione: «Lavoravo a Bologna e anche lì non si parlava che di questo muro fatto erigere stranamente da un’amministrazione di centrosinistra – è il suo racconto – Ed ora mi trovo qui, felice di partecipare a questo momento. Anche perché qui sorgerà la nostra nuova casa di cui abbiamo assolutamente bisogno».
Ieri non mancava proprio nessuno degli attori di questa storia. Dai rappresentanti del comitato Stanga che all’epoca fecero emergere la situazione all’allora comandante della polizia locale (e residente in zona) Lucio Terrin, fino a Daniela Ruffini e al parlamentare dem Alessandro Zan. —
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