Via Avanzo rinasce ecco l’Azienda Zero

I cinque piani ospiteranno 110 persone, già stanziati 3 milioni
Di Elena Livieri
BARON-AGENZIA BIANCHI-PADOVA-INTERNI CASA ROSSA ARCELLA (EX ULSS)
BARON-AGENZIA BIANCHI-PADOVA-INTERNI CASA ROSSA ARCELLA (EX ULSS)

La vita si è fermata tre anni fa alla Casa Rossa di via Avanzo. L’edificio, che svetta per altezza e spicca per il colore fra quelli vicini, a ridosso dei binari della stazione ferroviaria, per anni è stato sede del distretto socio-sanitario 2 dell’Usl 16, fino a quando ad aprile del 2012 è stato trasferito in via Temanza. L’ultimo presidio ad abbandonare l’immobile di cinque piani è stato il servizio di Psichiatria, nel 2014. La Regione, a fine 2015, ha deciso che la Casa Rossa - la cui vendita all’asta a due milioni di euro è andata deserta - ospiterà la sede principale dell’Azienda Zero, ovvero l’ufficio centrale del nuovo sistema sanitario veneto, passato per la drastica riduzione delle Usl. A stemperare il rosso carminio esterno ci pensa la tinta spenta e uniforme degli interni dell’edificio, spogliati già di tutti gli arredi. Restano pochi scatoloni, termosifoni accatastati, bacheche con vecchi volantini. Accanto alle porte ci sono ancora le targhette che indicano i diversi ambulatori e ci sono gli orari di apertura. Sulle porte dei bagni, rivestiti di piccole piastrelle gialline, messaggi ormai stinti all’utenza che fu: “Tenere pulito”. Viene da pensare quante persone siano passate per queste stanze ora così vuote. Polvere e sporco non mancano, negli ultimi mesi sono stati fatti alcuni interventi di ispezione su muri, soffitti e pavimenti per identificare i materiali di costruzione. Sa di abbandono ma non di degrado la Casa Rossa, che da quando è stata chiusa non è mai stata violata da senzatetto in cerca di riparo.

Più che i due anni di “abbandono”, a compromettere la fruibilità dell’immobile sono piuttosto i 57 anni che ha sulle spalle. Gli effetti sono evidenti e le conseguenze inevitabili. «Il primo intervento che ci apprestiamo ad affrontare» fa notare l’architetto Alberto Nardin dell’Ufficio tecnico dell’Usl 1 che con il collega Pierluigi Busnardi ha curato la progettazione del recupero della Casa Rossa, «è la bonifica dell’amianto presente sulla copertura: è un lavoro che costerà circa 70 mila euro e per il quale l’iter procedurale è già in fase avanzata. Ci troviamo in una zona residenziale quindi in un contesto delicato per questo tipo di intervento che sarà naturalmente coordinato dallo Spisal. Sarà quindi realizzata una copertura temporanea per consentire la prosecuzione dei lavori».

Il secondo stralcio è quello per la messa in sicurezza antisismica dell’edificio, progetto da poco meno di 700 mila euro già alla fase esecutiva. «Sono previsti lavori all’interno e all’esterno» sottolinea l’architetto Nardin, «in particolare per sostituire quelli esistenti con intonaci rinforzati con fibre di carbonio. Poi è necessario il rinforzo statico dei solai e dei massetti che saranno rifatti. Questo è un intervento che richiederà al massimo dei mesi». Bonifica da amianto e messa a norma antisismica dovrebbero ragionevolmente concludersi entro l’anno. Il 2018 sarà quello del restauro vero e proprio della Casa Rossa, il ritorno alla sua piena funzionalità. Dei cinque piani in cui è suddivisa - per un totale di poco più di 2.100 metri quadri di superficie calpestabile - quello a terra sarà destinato a ospitare archivi e locali tecnici. Gli altri quattro ospiteranno uffici - per un totale di 110 persone - servizi e sale riunioni. «Di fatto resterà in piedi solo lo scheletro, la struttura portante dell’edificio» spiega l’architetto, «tutti i muri interni divisori verranno abbattuti e gli spazi riorganizzati. Rifaremo impianti, pavimenti e serramenti. Si tratta di un recupero molto importante, che ridarà vita all’edificio». L’importo dei lavori è di 3 milioni 100 mila euro: al momenti non ci si sbilancia sulla possibile durata del cantiere, ma su un punto l’Ufficio tecnico dell’Usl è perentorio: «I lavori seguiranno un cronoprogramma definito e i tempi saranno i più brevi possibile». L’ultima questione è quella che sta fuori la Casa Rossa e riguarda i parcheggi per i dipendenti che lì dovranno andare a lavorare tutti i giorni. L’edificio non ha un parcheggio proprio e nelle immediate vicinanze ci sono solo i pochissimi posti lungo via Avanzo, per altro già abbondantemente insufficienti per le esigenze attuali. Il progetto dell’Usl non prevede un parcheggio e del resto manca lo spazio per realizzarlo. A questo limite si dovrebbe poter superare grazie a una convenzione con il Comune per destinare un centinaio di posto auto nel vicino multi-park di Borgomagno.

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