Via Bassette, bonifica da 10mila €

Diecimila euro per la bonifica dell’area di via Bassette dove fino alla scorsa settimana vivevano i nomadi. Diecimila euro che dovranno tirare fuori i proprietari del terreno, Massimo Mazzarella e la moglie Sara Michelon, che però non ne vogliono sapere. «È da anni che chiediamo al Comune, ai vigili e al tribunale di sgomberare la zona di via Bassette di nostra proprietà. Nessuno ha mai fatto nulla prima di oggi, lasciando che l’area diventasse quello che è adesso» spiega Massimo Mazzarella.
«Mi si chiede di pagare la bonifica ma io sono sempre stato il primo a chiedere aiuto per liberare il campo abusivo che si era creato nel terreno di mia proprietà. La dovrebbe pagare il Comune. Oltrettutto mi hanno proposto di venderglielo perché vogliono farci una vasca comune di raccolta dell’acqua per il quartiere, e io sarei disposto a venderglielo».
Mazzarella e la moglie hanno anche già fatto valutare la zona: «Vale 7/8 euro al metro quadro, alla stregua di un terreno agricolo. In tutto sono 7.766 metri quadrati, quindi si parla di circa 60 mila euro”. Insomma dopo essersi liberati degli occupanti ora vorrebbero liberarsi anche del terreno, che un tempo era il parcheggio dei camion dell’azienda di trasporti di famiglia. «Fino al 2008, quando la ditta è fallita» spiega Mazzarella. «Quando ancora c’erano i camion dentro si sono presentati due nomadi e hanno chiesto a mio padre di poter fermarsi là per un po’. Lui ha sbagliato perché ha acconsentito facendosi dare in tutto 200 euro. Poi però non abbiamo più preso una lira da loro».
Nonostante questo i proprietari sono stati multati: «Abbiamo preso 7 mila euro di multa perché i rom avevano falsificato documenti dicendo che ci pagavano un affitto. Abbiamo lottato in tribunale e solo adesso abbiamo vinto la causa. Noi non ci siamo mai fatti pagare e non vedevamo l’ora che se ne andassero». Ora però che il campo è stato sgomberato resta il problema della spesa per la bonifica.
E non solo: «La bonifica noi non la vogliamo assolutamente pagare. In più io avevo parlato con il comandante dei vigili e gli avevo chiesto esplicitamente che non fosse toccato il cancello di ferro della recinzione e due prefabbricati che un tempo erano dell’azienda, invece sono stati spazzati via anche quelli. Gli accordi non sono stati rispettati».
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